In questo inizio di stagione leggo in ogni dove che le parole chiave della skincare routine autunnale sono "scrub", "peeling", "acido", etc. Torno perciò a scrivere un articolo sulla mia rubrica "cura della pelle" perché mi sembra opportuno raccontare la mia esperienza in merito alla questione esfoliazione della pelle.
Parlando, in particolare, di quella del viso, tutti concordano sul fatto che ne vada stimolato il turnover cellulare ossia, detto in modo grossolano, la sua capacità di creare cellule nuove (si presuppone più "belli") in sostituzione degli strati di cellule morte.
In particolare, è vero che la pelle dopo l'estate è più inspessita, ha zone in cui magari la melanina si è sviluppata più che in altre, quindi sollecitare un turnover cellulare non è assolutamente sbagliato come concetto teorico.
E' così, però, che molte persone (me compresa in passato), facendosi condizionare dagli argomenti proposti dal marketing, cominciano ad utilizzare prodotti sbagliati per il proprio tipo di pelle, skincare non adeguate, frequenza di azioni "d'urto" controproducenti.
L’esfoliazione, infatti, appartiene a quelle teorie interessanti che vengono lanciate come diktat per tutte, ma poi c'è il momento della "pratica" e cioè del fare i conti con la soggettività di ognuno perché, come dico sempre, "ciò che può andare bene a me, può non andare bene a te e viceversa".
Bisogna fare attenzione nell’acquistare certo prodotti, ma ancor più bisogna fare attenzione ad utilizzarli in routine di skincare standard e non personalizzate.
Fra l'altro, questo tipo di marketing magari inficia anche il giudizio su un singolo prodotto che, usato in modo non adeguato rispetto al proprio tipo di pelle, viene giudicato male.
Ci vuole sempre buon senso.
Se sulla pelle del corpo, in generale più spessa di quella del viso, fare uno scrub a settimana o usare un guanto esfoliante con una certa frequenza può essere una soluzione valida un po' per tutti, non è così per il viso.
Comunque ricordo che, anche sul corpo, bisogna prestare attenzione in caso di pelle delicata e ancora più se presenta follicolite o pustole, perché si rischia di creare ulteriore irritazione se non addirittura lesioni.
Tornando alla cura del viso, siccome chi mi legge solitamente soffre di pelle asfittica o di melasma o di pelle sensibile, mi preme condividere con voi le pratiche di buon senso che, a prove ed errori, ho imparato io sulla mia pelle.
Intanto vi segnalo:
- sulla pelle asfittica ho scritto diversi articoli durante il mio percorso di "guarigione" da questa condizione, ad esempio qui: https://esidaruc.blogspot.com/2015/01/cura-della-pelle-secondo-me-domande-e.html
- su macchie e melasma, potete leggere qui: https://esidaruc.blogspot.com/2020/04/come-curare-le-macchie-in-modo-naturale.html)
Premetto ciò che ho scritto anche altrove sul blog e cioè che la cosmesi non è photoshop o un filtro di Instagram, né per efficacia né per tempististica: bisogna fare i conti con la natura.
Occorre tenere presente che la pelle impiega abitualmente 28 giorni per rigenerarsi quindi, per quanto una persona stia lì a "esfoliare", c'è un processo oggettivo che richiede una certa pazienza.
Questo tempo aumenta con il passare dell'età quindi certamente sollecitarlo un pochino, soprattutto dopo i 35/40 anni, può essere utile ma bisogna tenere conto di alcuni fattori:
- è fondamentale non aggredire la pelle per non alterare il suo film idrolipidico altrimenti poi si rischia un effetto rebound (ad esempio, potrebbero addirittura aumentare lucidità ed imperfezioni) e/o secchezza superficiale: basta poco e ci si ritrova con una pelle "impazzita" se non asfittica. Soprattutto chi ha la pelle grassa o è in giovane età deve fare molta attenzione a non creare uno squilibrio del film idrolipidico quindi la scelta sarà sempre verso trattamenti delicati.
- non tutti i tipi di pelle hanno lo stesso spessore cioè un trattamento con prodotti con acidi potrebbe funzionare meglio su una pelle più spessa rispetto ad una pelle sottile che, invece, potrebbe subirne un danno. Questo perché certi trattamenti vanno ulteriormente ad “assottigliare” la pelle (sto ovviamente usando un linguaggio grossolano e non scientifico). Chi ha la pelle più spessa, invece, potrebbe trovarsi bene anche con trattamenti a base di acidi (sempre, però, durante l'inverno).
-per chi soffre di iperpigmentazione o melasma, peeling e scrub possono essere davvero controproducenti: dopo un momentaneo miglioramento estetico, la pelle conserverà memoria di un'azione traumatica e i melanociti, al primo raggio di sole, torneranno alla loro iperattività. Bisogna sempre tenere presente che è uno stato infiammatorio della pelle a sollecitatare il melasma, non il sole in sé. I melanociti che causano le macchie sono direttamente proporzionali all'infiammazione, quindi qualunque azione che vada a stimolarla o aggredirla va bandita.
Esistono tre tipi di prodotti per facilitare l'esfoliazione della pelle: peeling enzimatici (prodotti con enzimi che favoriscono un'azione cheratolica delle cellule morte), peeling chimici (prodotti con acidi che tolgono lo strato più superficiale della pelle) e peeling meccanici (prodotti con granuli che vanno massaggiati sulla pelle).
PEELING CHIMICI
L'azione dei peeling chimici è basata sull'azione degli acidi che vanno a rompere i legami che congiungono le cellule della pelle: raggiungono gli strati cutanei più profondi promuovendo i meccanismi di rinnovamento di collagene ed elastina, ma proprio per questo rendono la pelle più "fragile ed esposta", per questo non vanno assolutamente bene su pelle sensibile e, in generale, non vanno bene in estate. Occorre poi considerare che i peeling chimici alterano il ph della pelle.
PEELING ENZIMATICI
L'azione dei peeling enzimatici è basata su enzimi, per l'appunto, che vanno a degradare le proteine della pelle, come, ad esempio, la cheratina della pelle. Favoriscono così la rimozione delle cellule morte superficiali, liberando i pori ostruiti. Non alterano il ph della pelle. Per questo possono essere usati anche in estate e sono abbastanza tollerati da chi ha la pelle sensibile.
PEELING MECCANICI
L'azione è data da microgranuli che massaggiati vanno a rimuovere meccanicamente, tramite sfregamento, le cellule morte della pelle. Hanno pertanto tutte le controindicazioni dello sfregamento.
LA MIA ESPERIENZA
Per la mia esperienza e il mio tipo di pelle cioè sensibile, sottile e che tende a macchiarsi (ho ancora un po' di residui di melasma e comincio ad avere lentigo senili):
- evito peeling chimici: sarebbero troppo aggressivi su una pelle sottile come la mia.
- se proprio devo scegliere un trattamento una tantum, preferisco delicatissimi peeling enzimatici rispetto a quelli meccanici, perché l'azione di sfregamento irrita la pelle, mentre l'azione di un buon prodotto con enzimi, se applicato per 1 minuto al massimo e con una frequenza ogni 10 o anche 12 giorni, è più delicata (un prodotto storico per me è , ad esempio, il peeling di Sidea)
- se proprio devo scegliere un peeling meccanico, ai classici "scrub" con microgranuli (ad esempi da noccioli di albicocca etc.), preferisco maschere-gommage da lasciare in posa e poi massaggiare delicatamente. (A-d-o-ro, ad esempio, la maschera Sicilia, unica nel suo genere)
- generalmente ai peeling di qualsiasi tipo da usare una tantum a settimana, preferisco un prodotto da utilizzare quotidianamente o a giorni alterni, con un effetto più blando ma continuativo nel tempo. Cosa intendo dire? Utilizzare, ad esempio, quotidianamente un buon prodotto alla vitamina C. In commercio ce ne sono davvero tanti tipi, ma anche perché ci sono diversi tipologie di ingredienti che appartengono a ciò che comunemente nel marketing viene denominata “vitamina C”. I prodotti che finora ho usato io li trovate inserendo la parola chiave "vitamina C"; fra i miei preferiti, trovo ottimo il siero di Novexpert e le perle di luce di BT)
Anche in questo caso, occorre cautela: un siero a base di vitamina C va introdotto gradualmente e probabilmente non si riuscirà ad utilizzarlo da subito quotidianamente. Inoltre, se si sceglie una crema o un siero a base di vitamina C, è bene affiancare un buon prodotto lenitivo all'interno della stessa skincare, anziché optare per un'intera skincareroutine di prodotti con vitamina C.
Molte di voi penseranno: eh ma così la pelle non resta pulita, bisogna esfoliare per togliere i punti neri! Osservatela bene. Io, da quando la aggredisco meno, ho addirittura meno punti neri (ovviamente bisogna detergere il viso per bene mattina e sera magari aiutandosi con un utensile come una spugna di mare!). Miracolo? No, semplicemente se si formano punti neri su una pelle ben idratata e che ha un buon film idrolipidico, non sono in profondità ma vanno via fuoriuscendo facilmente addirittura da soli quando si tampona con l’asciugamano il viso, dopo averlo deterso.
Questa è la mia esperienza. Spero possa essere utile.
I prodotti che ho indicato esplicitamente in questo articolo sono quelli con cui mi trovo bene e che solitamente utilizzo, ma probabilmente ce ne sono molti altri in commercio di altrettanto validi che io non ho ancora provato. Può darsi che fra alcuni mesi avrò scoperto altri prodotti che mi piacciono, quindi spulciate sul mio blog e non fermatevi a questo articolo. In ogni caso, fate le vostre scelte senza imitarmi pedissequamente, mi raccomando :-)
Nessun commento