Come curare le macchie (melasma) in modo naturale?

Anche se chiusi in casa, la bella stagione sta arrivando e con essa le giornate di sole. Non so se quest'anno potremo andare al mare, so però che, come ogni anno, è il periodo in cui molte di voi ricominciano a preoccuparsi delle proprie macchie sul viso che magari in inverno si erano decisamente schiarite.
Proprio qualche giorno fa,  vista la mia esperienza personale con questa problematica della pelle, la titolare di una bioprofumeria mi ha chiesto consigli perché anche lei le ha (eh sì, perché  è bello quando c'è questo scambio di opinioni e consigli fra appassionate di cosmesi naturale), così ho pensato di riprendere in mano questa tematica e condividere con chi mi legge la mia esperienza in merito (che ovviamente non è un parere medico ma un approccio empirico, nato anche dal confronto con dermatologi ed esperti).



L'anno scorso avevo scritto un primo articolo sull'argomento che vi invito a leggere perché "c'è macchia e macchia" (il link è qui sotto) . Avevo cominciato a parlarne perché non sopporto un certo marketing cosmetico che lancia sul mercato prodotti "efficaci sulle macchie" come fossero il photoshop del problema, senza neanche specificare a quali tipo di macchie si riferiscono.
Perché è importante sapere di che tipo di macchie stiamo parlando? Perché è fondamentale conoscerne la natura per capire come affrontarle. Il tipo di macchia che avete può diagnosticarvela solamente un dermatologo ma spero, intanto, che possiate iniziare a ragionare distinguendo le diverse tipologie. Quindi, prima di continuare a leggere sperando che io vi riveli "la cura miracolosa", leggete questo articolo:

https://esidaruc.blogspot.com/2019/08/macchie-sulla-pelle-quali-sono-e-come.html

Personalmente posso dire che ho avuto esperienza diretta di questi tipi di macchie specifiche:

LENTIGGINI: non ci si può fare nulla, sono genetiche, bisogna accettarle (sono, fra l'altro molto carine) e considerare però che sono un segno del fatto che la vostra pelle è delicata, quindi fate molta attenzione a non scottarvi al sole onde evitare seri guai futuri.

LENTIGO SOLARI o ATTINICHE: sono le macchie simile a delle lenticchie, di solito vengono con la menopausa, ma possono comparire anche attorno ai 35 anni,. Non ho trovato ancora rimedi naturali che le migliorino, temo che forse siano l'unico caso che può essere trattato solamente con il laser, ma non ne sono ancora convinta e non l'ho ancora mai fatto per cui mi riservo ancora molti dubbi.

E poi, ahimè, ho avuto esperienza di altri due tipi di macchie che sono quelle di cui parlerò più approfonditamente in questo articolo spiegando come le ho affrontate io:

MELASMA o CLOASMA: sono macchie più a chiazze, aloni scuri (di solito sopra il labbro, sotto l'occhio, sulla fronte), spesso simmetrici sul volto, di diverse dimensioni e con i contorni non definiti, talvolta "a grappolo" come la pelle del leopardo o di una giraffa, quindi diffuse in diverse zone del viso.

IPERPIGMENTAZIONE POST-INFIAMMATORIA: a differenza del melasma che si presenta come una vera e propria chiazza uniforme, queste sono macchie piccole e diffuse che vengono in zone dove la pelle ha subito una infiammazione (ne soffre spesso chi ha l'acne rosacea tipica di pelli delicate): coprono anche esse intere aree del viso, ma non fanno una chiazza unica.

Ovviamente ho avuto anche macchie post brufolo e le ho tutt'ora quando capita il ciclo, ma per quelli la soluzione è, per certi versi, più semplice perché, sparito il brufolo, si tratta di favorire la rigenerazione della pelle con dolcezza.
Non tratterò in questo articolo le macchie post brufolo tipiche delle pelli giovani o di chi ha sofferto di acne.

Nota bene: da qui in poi, nell'articolo, con il termine "macchie" intenderò principalmente il melasma e, in parte, le macchie da iperpigmentazione post-infiammatoria che vengono su pelli delicate come le ho avute io che sono soggetta sfoghi allergici.
(Sicuramente finché si ha uno sfogo in corso, che sia di natura allergica o ormonale, è inutile curare le macchie se prima non si va a spegnere l'infiammazione, altrimenti è un cane che si morde la coda).

Ecco molte persone, ad un certo punto della vita, vuoi perché si sono esposte al sole dopo una ceretta (guai a farlo!), vuoi perché hanno avuto una gravidanza, vuoi perché dopo tante estati di sole selvaggio improvvisamente se le vedono comparire, verso i 35-40 anni cominciano a soffrirne vedendo il proprio viso trasformarsi pian piano nella fantasia di quelle borse griffate con disegnate sopra certe carte geografiche.

In realtà non si sa bene l'origine certa di questo fenomeno della pelle (che risiede in un "impazzimento" improvviso dei melanociti) ma ci sono certamente alcune cause che le favoriscono: uno squilibrio ormonale (ad esempio una gravidanza), l'uso di alcuni farmaci, l'applicazione di profumi e di alcune sostanze fotosensibilizzanti, fare la ceretta prima di esporsi al sole.

Esistono, invece, altri casi dove non c'è una causa scatenante così eclatante e la situazione si complica perché il soggetto che tende a macchiarsi tende a sviluppare nuove macchie nel tempo che neanche riesce a spiegarsi. E' il caso delle tante che soffrono di pelle "a giraffa" o a "leopardo" che dir si voglia (che a me ricorda le cartine geografiche di quelle borse di macchia color sabbia, avete presente?).

PICCOLO TEST:
  • I tuoi genitori hanno macchie senili?
  • Ti sono comparse macchie verso i 35 anni? 
  • Sei un soggetto che soffre di stress (e quindi ha livelli elevati di cortisolo)?
  • Soffri di allergie, o di tiroide o hai squilibri ormonali?
  • Come sta il tuo intestino?
  • Hai pelle reattiva e delicata?
Se le risposte alle domande qui sopra sono a tendenza positiva, il quadro diventa chiaramente quello di una persona che ha tendenza a macchiarsi...

GENETICA
Se il tuo fototipo (di solito 2 e 3) è soggetto a svilupparle, se i tuoi genitori le hanno: non si può certamente combattere contro la propria natura e la propria genetica. Bisogna accettarle.

CAUSE INTERNE
Tiroide, allergie, patologie ormonali si curano, ma spesso bisogna conviverci fra alti e bassi e così sarà lo stesso con le macchie che andranno di pari passo. Sicuramente anche tenere a posto l'intestino e in buona salute il microbiota (sia dell'intestino che della pelle) aiuta moltissimo (per questo è utile fare cicli di probiotici, mangiare correttamente, verificare eventuali allergie alimentari), così come capire se si ha carenza di vitamina D o altre vitamine (è bene parlarne con il proprio medico per scoprirlo con eventuali analisi del sangue). Certamente curare l'interno aiuta a curare l'esterno (come ho scritto spesso, la pelle è un organo emuntore quindi rivela lo stato interno dei nostri organi).

STRESS
Quello purtroppo è una brutta cosa per qualunque tipo di patologia. Cercare di curarlo o di contenerlo fa stare meglio in salute a 360° gradi, macchie comprese.

PELLE SENSIBILE O REATTIVA
Per esperienza personale posso dire che una pelle reattiva (o trattata male) tende a macchiarsi quindi il punto, in primis, non è curare "la macchia" ma tenere a bada l'infiammazione perché altrimenti è un cane che si morde la coda: usando prodotti esfolianti e aggressivi, sperando di schiarire le macchie con schiarenti, si rischia di aumentare l'infiammazione che, invece, genera altre macchie.
Considerate poi che il melasma non è come le macchie post brufolo che, essendo più superficiali, talvolta possono trovare una più facile "guarigione" grazie al turnover cellulare  Il melasma, invece, risiede ad un livello più profondo del derma. Quindi, per prima cosa, occorre usare estrema cautela e tenere l'equilibrio idrolipidico della pelle nel maggior ordine possibile... ma ne parlerò nel dettaglio più avanti.

QUALE SOLUZIONE?
Su internet ci sono diversi approcci e "soluzioni" al problema delle macchie e una letteratura molto ampia, oltre alla pubblicità di diversi prodotti miracolosi e creme vendute genericamente per "macchie". E capitano anche casi in cui, di fronte al miracolo photoshoppato, ti ritrovi a chiedere al titolare, "il prodotto è adatto per quali macchie?" e ti senti rispondere genericamente "tutti i tipi di macchie" come se vendessero l'olio di Sant'Antonio, senza alcuna competenza scientifica sugli effetti realistici dell'uso di quel prodotto o delle reali caratteristiche della problematica per la quale viene venduto (conversazione che mi è realmente accaduta con una ditta che vendeva prodotti a base di bava di lumaca).

Chi soffre di melasma vorrebbe trovare la soluzione al proprio problema ma sembra una ricerca che, a confronto, quella del Santo Graal è roba da pivellini e spesso, nel tentativo di trovarla,  le soluzioni adottate sono controproducenti, se non addirittura dannose.

L'impiego di sostanze schiarenti (compresi i paciughi a base di puro succo di limone) per me sono  assolutamente inutili anche perché nel melasma la melanina è già depositata sia nel derma che nell'epidermide quindi il rischio è addirittura che si formino chiazze bianche. Bisogna fare estrema attenzione all'impiego di peeling e acidi come il glicolico o similari perché al massimo consentono il rinnovamento dell'epidermide, ma, come ho già detto, il melasma è a livelli ben più profondi e anzi il rischio è che aumenti a causa dell'infiammazione data dal peeling. Anche l'utilizzo di energie termiche come laser o luce pulsata etc. che puntano "a disgregare" la macchia, non fanno altro che peggiorare poi l'infiammazione. Per questo sconsiglierei questi trattamenti estetici (che comunque farà un medico) perché, dopo un miglioramento iniziale, spesso creano solamente un effetto rebound delle macchie. Come accennavo all'inizio dell'articolo, forse l'unico caso in cui il laser serve "definitivamente" è per le lentigo solari/senile, le macchie "a lenticchia" date dall'età, ma su questo ho ancora mille dubbi al riguardo. Personalmente non sono ancora mai ricorsa a questo tipo di cure estetiche e non lo farei mai (se non forse per le lentigo senili), perché ho visto i danni sulla pelle di altre persone e, moltissimi anni fa, per altre problematiche, posso dire che i peeling chimici (fatti da un dermatologo) mi hanno distrutto la pelle...E' anche per questo che ho scelto poi dermatologi che hanno un approccio meno invasivo rispetto alle problematiche della pelle e più in linea con la sua natura.

Chi tende a macchiarsi, dovrà un po' conviverci per tutta la vita: bisogna mettersi l'anima in pace.
Sì perché- mi dispiace deludervi mentre state leggendo questo articolo in cerca di una soluzione ma, per la mia esperienza e non solo - non esiste, ad oggi, una cura definitiva al melasma e tutto ciò che promette il contrario, tanto più se a breve termine, è una vana illusione, se non addirittura qualcosa di controproducente. Mi dispiace deludervi ma "la cura miracolosa" non esiste.

UN APPROCCIO POSSIBILE

Sgombrato il campo da facile illusioni, sicuramente ci sono delle strategie per migliorare la situazione o quantomeno per farci i conti il più serenamente possibile, ma ci vuole molta, ma molta pazienza e sicuramente molto ma molto tempo. Esistono casi, compreso il mio, che nel tempo sono decisamente migliorati ma a fronte di molte cure e un percorso di anni (non giorni o mesi). Come sempre non esiste un prodotto panacea, ma tutta una serie di strategie da applicare contemporaneamente.
Per fortuna, però, "chi ben comincia è a metà dell'opera", giusto?

Essendo già una consumatrice di prodotti ecobiologici  partivo avvantaggiata perché le formulazioni dei prodotti tradizionali sono troppo aggressive sulla pelle con melasma e quindi utilizzare prodotti interamente naturali (compreso il makeup) è un passo fondamentale. Azzerare poi la propria skincare è un altro step fondamentale, ma a questo c'ero già abituata, venendo da un percorso di pelle asfittica. Anche nel mio approccio al melasma non potevo non non scegliere un approccio naturale.
Per questo ho sposato quello di alcune dermatologhe di Skineco e mi è stato utile confrontarmi anche con quello delle ragazze di un gruppo su Facebook che si chiama "Melasma Bio" che hanno formalizzato un protocollo empirico in linea con il mio, segno che forse, per la legge dei grandi numeri, non è poi così sbagliato imparare a conoscere la propria pelle a partire da sé. Ovviamente poi ho fatto miei questi approcci, adattandoli a me, al mio stile di vita, al mio tipo di pelle, alle mie abitudini cosmetiche ed esigenze pratiche. Quello che leggerete in questo articolo è quindi il frutto della mia esperienza diretta alla problematica delle macchie , non è un testo divulgativo ma il semplice racconto di un percorso e delle cose che ho imparato sulla mia pelle, un po' come è stato quello riguardante la mia esperienza con la "pelle asfittica".

Dopo diversi anni ho capito che la prima cosa da fare è cambiare la prospettiva: il punto non è curare la macchia, ma curare l'infiammazione. Il percorso è stato lungo, ma è sintetizzabile in tre step:

- mettere a riposo i melanociti impazziti
- tenere il più possibile in ordine l'equilibrio idrolipidico della pelle e aumentare la sua fisiologica capacità di "fare da sé", rafforzandola soprattutto in inverno
- educare nuovamente i melanociti a funzionare correttamente

LESS IS MORE è la regola di base per una pelle sensibile e reattiva. Scegliere pochi prodotti con INCI spartani che trattino la pelle con gentilezza cercando di mantenere un buon livello di idratazione. Evitare sfregamenti manuali, scrub, esfolianti. Evitare di sovrapporre troppi strati di prodotti, scegliere formulazioni semplici. Sembrano le "regole" della cura della pelle asfittica che ho scoperto qualche anno fa e di cui ho parlato molto su questo blog, infatti mi sono resa conto che, proprio perché la pelle ha una memoria, quanto più andiamo ad intaccare il suo film idrolipidico e più rischiamo danni futuri come, appunto, le "macchie". Quindi non dico che una possibile conseguenza della pelle asfittica sia il melasma, ma che certamente una pelle reattiva e sensibile "aggredita" può, alla lunga, sviluppare anche le "macchie", come fossero due facce della stessa medaglia.
Pertanto, nonostante ancora io continui a leggere che una pelle asfittica vada spesso esfoliata, io invece continuo a sostenere il contrario e dico che bisogna andare molto ma molto caute con l'esfoliazione perché sollecitare troppo il turnover cellulare rischia di aumentare l'infiammazione e quindi la predisposizione all'iperpigmentazione post-infiammatoria sicuramente, se non addirittura al melasma (laddove ci siano anche cause interne).
E' importante, soprattutto in inverno, cercare di far sì che la pelle sia idratata il più possibile, proteggere il film idrolipidico e l'equilibrio del microbiota affinché possa, in qualche modo, "fortificarsi" per l'estate successiva.
Il primo anno in cui vidi miglioramenti nello stato delle mie macchie passai diversi mesi applicando solamente una buona crema idratante e al massimo, alla sera, poche gocce di vitamina E e basta.Bisogna utilizzare esclusivamente cosmesi e makeup interamente naturali, ma fare comunque attenzione ad alcune sostanze che possono essere irritanti come l'aloe (ebbene sì, sfatiamo un mito!) i tensioattivi anche se vegetali, i conservanti, gli oli essenziali.
Non bisogna applicare troppi prodotti o troppi strati di prodotti. Occorre scegliere prodotti con INCI spartani anche a costo di rinunciare purtroppo ad utilizzare interessanti booster di attivi antiage che andrebbero a stimolare troppo la pelle. La pelle soggetta a melasma è bene che sia sollecitata il meno possibile, in modo tale che anche i melanociti stiano tranquilli.
Molte ragazze hanno ridotto talmente tanto all'osso la skincare da utilizzare solamente fondotinta minerale, uno struccante delicato e al massimo tre gocce di un olio per idratare o addirittura nulla. Io sono per azzerare la skincare, ma bisogna comunque, dopo la prima disintossicazione, tornare ad idratarla senza paura, scegliendo magari un siero o creme adatte al proprio tipo di pelle sensibile.
E' bene poi tenere presente che anche azioni meccaniche possono irritare la pelle e per questo anche l'operazione di detersione deve essere il più delicata possibile: meglio evitare i panetti in microfilma e scegliere una spugna di mare  tamponando poi il viso per asciugarlo (senza sfregarlo con l'asciugamano).

ANTIOSSIDANTI. Gli antiossidanti sono fondamentali per proteggersi dal sole "dall'interno" sia tramite l'alimentazione, sia tramite integratori da assumere a partire dalla primavera. Considerate però che gli integratori non vanno mai assunti con il fai da te: anche se sono facilmente acquistabili come rimedi da banco o in erboristeria,  bisogna sempre consultare prima il proprio medico, soprattutto se soffrite di allergie! Scegliere anche prodotti cosmetici con antiossidanti è una buona cosa, soprattutto d'estate, magari optando per un buon siero non fotosensibile che aiuta la naturale capacità della pelle di difendersi dalle aggressioni esterne, ma bisogna fare attenzione nello scegliere formulazioni non troppo complesse perché spesso prodotti con troppi attivi, come ho detto prima, aumentano l'infiammazione all'origine del melasma.

SOSTANZE FUNZIONALI
Sul mercato esistono tantissimi prodotti "per macchie" e quindi è difficile orientarsi. Secondo me, esclusi tutti quei prodotti  schiarenti o a base di acidi o basati sul concetto di turnover cellulare, tutti i cosmetici (ecobio) che mantengono l'idratazione o leniscono la pelle possono aiutare così come ci sono anche alcune sostanze funzionali interessanti. L'acido ialuronico sicuramente è un ottimo ingrediente che già amavo per la cura della pelle asfittica e che aiuta la pelle a mantenere la giusta idratazione (che è fondamentale per proteggerla anche dallo sviluppo di macchie). La vitamina C è un blando esfoliante (solamente se utilizzato non puro e all'interno di un cosmetico ben formulato, mi raccomando! Io l'ho usato una volta in modo puro e mi sono rovinata la faccia!) che lavora in generale sulla luminosità della pelle. La bava di lumaca aiuta i processi di riparazione e rigenerazione dell'epidermide ma sugli effetti sulle macchie da melasma la risposta è molto soggettiva.  Io amo molto i sieri e amando la cosmesi naturale mi piace utilizzare cosmetici che contengono queste sostanze funzionali, così come cerco spesso prodotti con antiossidanti, vista anche la mia non più giovanissima età, ma cerco sempre prodotti ben formulati, di qualità e possibilmente con INCI semplici. Nessun cosmetico, però, è risolutivo usato da solo e nel breve periodo.

QUESTIONE SOLE- PICCOLO VADEMECUM: Di fatto il sole in sé non è la causa del melasma perché, come abbiamo visto, le cause sono altrove (quindi talvolta nuove macchie compaiono anche senza essersi esposte al sole, senza un apparente perché), ma bisogna comunque proteggersi per non favorire ulteriore infiammazione e, soprattutto i primi anni, mettere a riposo i melanociti impazziti che reagiscono in maniera eccessiva e disordinata a quella che dovrebbe essere una normale tintarella. Ora sul sole, come si sa, ci sono due scuole di pensiero: c'è chi è per la "protezione tutto l'anno" anche in inverno e chi è per la"protezione se serve". Per quella che è la mia esperienza circa le "macchie", io preferisco il secondo approccio, per almeno due motivi: in primo luogo, per quanto ecobiologiche, le creme solari sono un mix di ingredienti (che spesso sovrapponiamo ad un altro mix di ingredienti costituito dalla crema o dal siero di base) e tutti questi strati di sostanze non fanno bene ad una pelle soggetta a melasma; in secondo luogo, se si usa sempre la protezione solare i melanociti si disabituano del tutto a reagire correttamente al sole e quindi è come se poi lo facessero in modo esagerato al primo raggio di luce. Parlo di luce e non di sole perché ciò che va a stimolare il melasma non sono tanto gli UVB ma gli UVA (e non tutte le creme solari proteggono anche da quelli).
Ora, senza dover diventare dei vampiri che vanno in giro solamente di notte, ci sono delle strategie da poter attuare:
  • evitare i filtri chimici usare solamente i filtri fisici. I filtri fisici (senza nanoparticelle) vanno preferiti a quelli chimici perché quelli chimici possono reagire negativamente con la pelle anche perché spesso hanno formulazioni complesse che possono creare irritazione e questo, di conseguenza, andrà a peggiorare il melasma.
  • non utilizzare il solare tutto l'anno, ma adattarne l'uso al proprio stile di vita.  Ovviamente quello di chi lavora nei campi in campagna o fa l'insegnante di sci è diverso da chi esce di casa per stare in ufficio tutto il giorno). Le più nerd possono addirittura scaricare una app sul cellulare che monitora i livelli di UVA e UVB quotidianamente, così da calibrare la propria skincare in base all'intensità dei raggi (io a questo non ci sono ancora arrivata!).
  • con la bella stagione utilizzare sempre fondotinta minerale (che contiene filtri fisici ai primi posti dell'INCI) oppure un solare biologico con soli filtri fisici. Non dovete sovrapporre i due prodotti, ma sceglierne uno solo e riapplicarlo durante il giorno
Parallelamente bisogna assumere alcuni comportamenti fondamentali:
  • mai prendere sole diretto, cioè non mettervi mai con la faccia al sole  (neanche quando nuotate!);
  • utilizzare in aggiunta anche filtri meccanici (cappello a falda larga e occhiali) anche solamente se si va a passeggio per strada e anche sotto l'ombrellone. 

QUALCHE DOMANDA

Come si traduce tutto questo quando si va in spiaggia?
Le più pigre e audaci che vivono il mare con un buon libro, oltre ai filtri meccanici di cui sopra, utilizzeranno solamente fondotinta minerale (sempre riapplicato) e probabilmente sceglieranno di stare su un lettino di quelli con il tettuccio (applicandoci sopra un piccolo asciugamano così che non passino i raggi neanche da quello). Le più dinamiche e sportive, invece, opteranno per una crema solare con soli filtri fisici, cappello e occhiali, per riuscire a fare anche una partita di beach volley.

Anche il caldo è nemico dell'irritazione (e quindi del melasma). Ecco perché portarsi dietro una confezione di acqua termale è di buon aiuto, per lenire la pelle dal possibile surriscaldamento e mantenere l'idratazione superficiale.

Praticamente non ci si abbronza mai sul viso? Nì. In realtà, un po' di colorito si riesce comunque a prendere perché il sole cosiddetto "indiretto" comunque arriva e non esiste una protezione solare al 100%.

Andare al mare diventa una tortura con tutte queste accortezze? Effettivamente all'inizio è un po' faticoso, ma poi diventa un'abitudine automatica. Bisogna viverla con serenità e senza ansie perché lo stress è il primo nemico del melasma, ricordate?

Così facendo il melasma sparisce?
Dipende, perché come abbiamo visto, è difficile che non compaiano nuove macchie se la situazione interna dell'organismo continua a creare squilibri. Sicuramente con queste "regole" il melasma migliora e, in alcuni casi, regredisce moltissimo quasi a scomparire del tutto. Inoltre, negli anni, vedendo miglioramenti si può poi pian piano ricominciare a prendere il sole per "ri-educare" i melanociti e vedere se ricominciano a funzionare correttamente. Se, infatti, dopo alcune estati (quindi dopo almeno un paio d'anni) il melasma va meglio, si può provare ad esporsi un pochino magari già dalla primavera quando il sole è meno forte e poi pian piano che arriva il caldo scegliere le ore meno calde (dopo le 18.30) a partire da microsessioni che vanno progressivamente dai 5 ai 15 minuti (il tempo massimo , in modo tale che i melanociti possano pian, piano riabituarsi al sole senza vederlo come nemico. Bisogna poi comunque fare attenzione a non esporsi mai nei giorni del ciclo mestruale (dove gli ormoni facilitano la comparsa di nuove macchie).

LA MIA ESPERIENZA
Qualcuna quando avrà letto "fondotinta minerale" anche al mare avrà storto il naso e lo capisco. E' un approccio un po' "hard" che utilizzo non solamente io ma anche altre ragazze che, prima di me, hanno trovato beneficio in questa abitudine. Ci tengo, infatti, a specificare che utilizzare esclusivamente fondotinta minerale (che comunque va riapplicato durante la giornata) non significa però mettersi con la faccia al sole solamente con un po' di polvere in faccia (sarei una incosciente a farlo!), ma utilizzare anche tutte le precauzione di cui sopra (cappello a falda larga e occhiali da sole, tettuccio del lettino con sopra l'asciugamano, fare il bagno in mare con il cappello o, se si nuota, con le spalle rivolte al sole) e, parallelamente, cominciare ad assumere antiossidanti a partire dalla primavera.

Per quanto riguarda la skincare,  come sapete, cerco sempre di utilizzare pochi prodotti, mi affido ad aziende di qualità e cerco comunque formulazioni semplici. Mi piace anche provare prodotti con le sostanze funzionali di cui vi ho scritto sopra, ma il punto non è trovare il cosmetico per le macchie, quanto cercare di mantenere il più possibile in equilibrio la propria pelle, soprattutto se tende ad essere reattiva anche per cause interne (io sono un soggetto allergico).

Personalmente ho scelto oramai da anni di usare solamente fondotinta minerale (che deve essere con diossido di titanio ai primi posti dell'INCI e, ancora meglio, con un SPF dichiarato, ce ne sono anche con SPF30) per diversi motivi: la polvere minerale con filtri fisici crea un vero e proprio "strato" fisico di protezione, soprattutto se applicata da bagnata; dona un aspetto più in ordine andando a coprire le macchie esistenti; permette alla pelle di non arrossarsi come invece mi capitava applicando le creme solari che, per quanto biologiche, contengono molti più ingredienti che vanno ad interagire, assieme al caldo e al sudore, con l'equilibrio della pelle andando troppo a stimolarla. Preferisco perciò applicare al massimo un buon siero antiossidante (adatto all'esposizione solare) e il fondotinta minerale (che ha un INCI con pochissimi ingredienti), anziché fare un doppio strato fra siero e crema solare.

Questa è ovviamente la mia scelta personale, considerato anche il mio fototipo e le mie abitudini: io comunque resto sotto l'ombrellone con cappello e occhiali nelle ore più calde e mi metto a prendere il sole sul corpo (indossando sempre cappello e occhiali per proteggere il viso) solamente nelle ore consentite dai dermatologi (8-10/16-20). Anche quando vado in giro in città in estate utilizzo tutte le precauzioni di cui sopra e non esco mai senza cappello, occhiali e fondotinta minerale.

Paradossalmente quando applicavo creme solari con filtri chimici ad alta protezione (ma confesso che non utilizzavo tutte le accortezze di cui sopra), avevo macchie molto più scure che sembravano quasi color "cuoio", invece, da quando ho iniziato tutto questo percorso, posso dire che oggi, nonostante io tenda a macchiarmi, alcune zone del viso dove avevo melasma adesso si sono quasi del tutto schiarite, ma c'è voluto un lavoro di anni (e non di giorni o mesi)  in cui, di anno in anno, prima il melasma si è disgregato in macchie più piccole a grappolo e poi pian, piano è regredito moltissimo fino a ridursi a impercettibili aloni o piccole macchiette, permettendomi così di ricominciare a riprendere un po' di sole diretto sul viso secondo le modalità che ho scritto sopra o a fare un bagno al mare nelle ore meno calde a volto scoperto. Così come è accaduto a me, è successo anche ad altre donne, ma bisogna partire dal presupposto che tutto è molto soggettivo e che sicuramente è un processo molto lungo in cui bisogna armarsi di calma e pazienza.

Per un piccolo approfondimento vi lascio un'intervista della dottoressa Riccarda Serri: https://blog.iodonna.it/a-fior-di-pelle/2014/02/01/ancora-su-melasma-e-macchie-scure/



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