Sana 2019_ Puntata 2: nuove e vecchie mode



Alla fine ho ceduto....ecco a voi la seconda puntata! Nessuna novità che non abbiate già visto o letto, ma solamente il mio punto di vista,  se vi interessa ;-)


NUOVE E VECCHIE MODE

Ogni anno al Sana c’è una “moda” per quanto riguarda l’uscita dei nuovi prodotti. 
Per l’edizione 2019 direi che il leitmotiv è stato “linee per capelli” (inflazionate quasi quanto le maschere monouso dell’anno scorso eh eh). Per una riccia come me è stato uno spunto particolarmente divertente, anche perché ad ogni stand risultavo la modella ideale per piastricciarmi prodotti per il restyling, visti i miei capelli segnati dall’umidità di una giornata piovosa come quella di venerdì. Alla fine non so più quale ciocca mi sia rimasta “libera”,  ma del resto una testa sola ho! :-) E non ho provato neanche le linee di tutte le aziende che si sono specializzate in capelli negli ultimi anni perché sono riuscita a passare solamente negli stand che mi incuriosivano di più.

Per quanto riguarda le referenze  che ho testato dal vivo, nuove e non, sono riuscita a passare agli stand di Parentesi BioQuantic LiciumLa Saponaria Essere: aziende di cui ho acquistato e usato dei prodotti in passato (anche nell’ultimo anno, ma di alcuni devo ancora scriverne le recensioni) e che non conoscevo tutte di persona (ho comunque cercato, per quanto possibile, di girovagare in incognito). Devo dire che è stata anche un'ottima occasione per chiedere suggerimenti personalizzati.

Ce n'è per tutti i gusti!

SE SEI RICCIA

L'avevo già capito da sola, ma ho avuto conferma del fatto che i prodotti di Parentesi Bio non ha senso usarli da soli. Voglio dire, cioè, che se acquisti una sola referenza (soprattutto per lo styling) rischi di rimanere delusa perché dà il meglio di sé solamente utilizzata in combo con altre  referenze della stessa azienda. Se vuoi poi un consiglio personalizzato,  Saby, la creatrice di questa linea, oltre ad essere riccia (e bellissima),  di ricci ne capisce e, in tutta franchezza, sa anche dirti, in base ai tuoi, quali dei suoi prodotti non fanno per te. Non mi sono presentata come "blogger" (non lo faccio quasi mai, a meno che mi chiedano perché  pongo tante domande eh eh) e lei, nonostante avesse lo stand pieno di ragazze,  è stata super disponibile e appassionata nelle spiegazioni  con me per la sola "sorellanza" creatasi a partire dalle nostre chiome: fra ricce, ci si capisce ;-)


SE AMI CERTE PROFUMAZIONI

Di Quantic Licium mi hanno colpito soprattutto i sieri acidi: un prodotto sfizioso sia per la funzione (da usare prima dello styling), sia per la profumazione (c’è anche l’odore di banana..) che “ fa venire fame”:  una caratteristica, quest'ultima, che, secondo me, li rende ideali per un target giovane o per chi, pur passata ad una cosmesi biologica, gradisce certi odori “appetitosi”.
L'anno scorso mi ero persa il loro stand, così quest'anno, appena l'ho visto, mi sono fermata!
Personale gentile e disponibile ad ogni spiegazione: un trio di fanciulle preparate e simpatiche.


SE VUOI TRADIZIONE E INNOVAZIONE INSIEME

Sempre a tema capelli, anche Biofficina Toscana  ha lanciato nuovi prodotti per l’haircare, rinnovando in parte i suoi storici. Adesso gli shampoo hanno la possibilità di non essere più diluiti (hanno cambiato i tensioattivi e il volumizzante è adesso in versione mousse): gli estratti contenuti in essi sono gli stessi che avevano prima, ma, in aggiunta, hanno anche l'estratto caratterizzante la linea (per esempio il liquepom per quello rinforzante). Confesso che un po' mi dispiace perché mi ero affezionata alla loro idea di "shampoo personalizzato", ma di aziende con linee per capelli ce ne sono ormai tantissime, per cui sono fiduciosa del fatto che Le Biofficine, che sono state fra le prime in Italia a creare prodotti ecobio performanti per i capelli, riusciranno anche stavolta a coniugare tradizione e innovazione, con un pizzico di originalità. Ecco quindi tre nuove maschere per capelli, basate su estratti già presentati in altre referenze, da usare in multimasking (giochino targato Biofficina già l’anno scorso per quanto riguarda le maschere viso). Ogni prodotto è costruito a partire da un ingrediente chiave (proveniente da aziende agricole toscane) che, da ora in poi, determinerà anche il colore distintivo del nuovo packaging in bioplastica.




Per tutti i dettagli sulle formulazioni, vi invito direttamente a guardare il video di presentazione sul profilo Facebook dell'azienda  dove chi di dovere ve le spiega in modo certamente più completo e dettagliato di quanto potrei fare io. Aggiungo, però, una info: allergiche al nichel non temete la presenza di pomodoro o carota nei loro prodotti: sono tutti nichel tested (oltre che ecobio), come spiegato da Claudia già in passato. 

SE VUOI PROVARE NUOVI APPROCCI

La Saponaria, invece, con la sua Linea Inner mi ha incuriosita perché, per la cura della cute dei capelli, ha scelto di utilizzare prebiotici naturali derivati dalle piante  iniziando (è fra la prima a farlo) a parlare di microbioma cutaneo (cioè l’equilibrio fra “batteri buoni” e “batteri cattivi” che ciascuno di noi ha, non solo all’interno dell’intestino, ma anche in un organo come la pelle).   Luigi , come sempre è disponibile a spiegare e presentare i propri prodotti  a chiunque, anche al mio compagno che è un loro cliente senza saperlo, cioè mi chiede sempre di ricomprargli certe loro referenze di cui però non si ricorda mai il nome e la marca hihi (cioè, ad esempio, mi dice "mi ricompri il mio shampoo preferito, quello arancione"). Ammetto di non aver avuto tempo di soffermarmi sulla formulazione, ma intanto ho trovato nuova* e carina l'idea dei cristalli liquidi e mi è piaciuta  anche quella delle fiale per il cuoio capelluto.
(*io ho usato solamente i cristalli liquidi di Phitofilos ; invece mi ha segnalato una ragazza su IG, Amyoltrelacosmesi, che di cristalli liquidi oramai ne esistono di diverse aziende.)



L'UTILIZZO DI PREBIOTICI

In realtà, ho notato che anche altre aziende cominciano a interessarsi al microbiota cutaneo e all'utilizzo di prebiotici in cosmesi: una tendenza che al Sana sembra fare capolino e che, invece,  all’Estero è già esplosa da qualche anno a questa parte. Ve ne avevo parlato  a proposito di Pacifica e anche nel mio diario fra le realtà di cosmesi interamente naturale a New YorkIn Italia arriviamo sempre un po’ in ritardo:-)
Vedrete che, dopo l'"antipollution", la questione microbioma/microbiota cutaneo e prebiotici/probiotici sarà presto il nuovo trend! Metto i concetti con il trattino perché non sono esattamente sinonimi ma ci sarebbe molto da approfondire al riguardo, quindi non mi dilungo adesso...In ogni caso, prima che il fenomeno esploda anche in Italia, permettetemi di aprire e chiudere parentesi ricordando a chi mi legge non solo ciò che ripeto da anni e cioè che la pelle è un organo e non un fatto meramente estetico, ma che lo stato della pelle è influenzato tantissimo anche dallo stato dell’intestino e del microbiota intestinale, cioè da quello che mangiamo e dal nostro stile di vita (e non solamente da ciò che spalmiamo sopra la pelle). Chiusa parentesi.
Se  La Saponaria utilizza prebiotici e INCI interamente naturali, in altri stand in cui ho sentito parlare di prebiotici e microbiota cutaneo, ammetto di aver letto formulazioni con ingredienti naturali all'80-90% ma con qualche peg o paraffina di troppo nel restante 20-10% (almeno per i miei gusti e le mie scelte personali in fatto di cosmetici...ad ognuna le proprie, ci mancherebbe!).
Del resto si sa: il Sana è vario e variegato...

SHAMPOO SOLIDO

Plastic free e zero waste sono stati l’altro file rouge dell’intera manifestazione: guai ad andare in giro con una bottiglietta di acqua che non fosse almeno di plastica riciclata (però l’acqua era a pagamento e non c'era neanche un secchio per la differenziata!). Nel settore della cosmesi, questi trend si sono tradotti soprattutto in attenzione al packaging (in bioplastica per diverse aziende come, ad esempio, Biofficina Toscana, La Saponaria, Allegro Natura) e il lancio di linee di prodotti solidi...in particolare,  indovinate un po'.....per capelli! Ne ho visti almeno di tre aziende: La Saponaria, Parentesi Bio, Officina Naturae.
Anche qui c'era l'imbarazzo della scelta.
Per me “nulla di nuovo sul fronte occidentale”, si direbbe. Nel lontano 2015 provai il mio primo shampoo solido, quello di una piccola azienda artigianale che si chiamava Il Calderone di Gaia (non so se esista ancora) che scoprii grazie al sito Il Giardino di Arianna ( se volete leggere per vecchissimo articolo eccolo qui: https://esidaruc.blogspot.com/2015/09/capelli-ricci-prodotti5agosto2015.html). In Francia poi cosmetici in forma solida esistono dal 2010, mi vengono in mente almeno due aziende francesi: Lamazuna (dal 2019 distribuita in Italia da Baule Volante e Fior di Loto: c'era lo stand, l'ho scoperto dopo) e Secrets de Provence (la trovate su Eccoverde). 

Alla fine, volendo acquistare un solo prodotto di questa tipologia, ho preso un CO. SO (il nome mi è sembrato davvero divertente), ma non uno shampoo, bensì un bagno schiuma di Officina Naturae.
L'ho scelto perché, banalmente, rispetto ai prodotti analoghi delle altre aziende, aveva il cordino per appendere il sapone in doccia e la scatolina con la luffa, acquistabili a parte, che mi sono sembrati utili per una corretta conservazione del prodotto (li ho visti all'ultimo nel padiglione 21 per gli acquisti; tornassi indietro avrei preso un kit che ha quattro minitaglie di saponcini per viso, corpo e capelli ). L'ho preso al padiglione acquisti, quindi, purtroppo, non posso darvi un feedback sull'incontro con l'azienda allo stand.



Come vi accennavo nella prima puntata di questo reportage, quest'anno le novità interessanti più che i prodotti, secondo me, sono state proprio nuove aziende che si sono lanciate sul mercato o si sono presentate per la prima volta alla fiera. Non sono riuscita ad incontrare tutte quelle che mi interessavano, ma qualcuna sì...ve ne parlerò nella terza puntata...ma per caso vi siete perse la prima?
Eccola qui (cliccando sull'icona):



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