Bio prodotti top viso 2020

Torniamo alle vecchie abitudini e ad un articolo con i "preferiti" dell'anno. Lo faccio volentieri, con l'animo vintage di chi ama ancora leggere blog e scriverne uno.


Il primo prodotto dell'anno 2020 è un NON PRODOTTO, un po' come il NON COMPLEANNO di Alice nel paese delle meraviglie: il FONDOTINTA.

In questo anno così anomalo per tutti noi, in cui all'uso della mascherina fuori casa si è unito, almeno per me, il passare molto tempo in casa, ho abbandonato pian piano l'utilizzo del fondotinta.

Dopo anni e anni in cui il fondotinta è stato per me una seconda pelle, dopo aver abusato delle sue versioni coprenti con siliconi (prima del mio passaggio ad una cosmesi cosiddetta "naturale"), dopo aver comunque passato gli ultimi dieci anni a sceglierne di ben formulati o, più spesso, di sole polveri minerali, devo dire che mai avrei immaginato che sarei potuta stare senza! Anzi, vi dirò di più, quando mi capita di volerlo indossare perché comunque mi fa piacere avere un incarnato più omogeneo (soprattutto se magari ho una Zoom di lavoro) o anche per puro divertimento, non riesco più a sopportarlo in faccia se non per poche ore. Nella vita si cambia, non c'è nulla da fare. Se penso che una volta non riuscivo ad uscire di casa senza e spesso lo applicavo anche quando dovevo stare in casa (a meno che fossi malata), mi viene da sorridere!

Tolta la maschera sociale del fondotinta, sono stata addirittura capace di farmi delle foto con la faccia al naturale tranne un po' di correttore (perché le borse e occhiaie ahimè, invece, abbondano visto lo stile di vita al chiuso che sempre più conduciamo) e, con mio sommo stupore, non ho visto una pelle niente male, anzi! Non voglio demonizzare l'utilizzo di un prodotto di makeup come il fondotinta, che ha comunque un suo perché all'interno di una corretta skincare, ma certamente la pelle, soprattutto una come la mia che mal sopporta troppi strati di prodotti e tende a sporcarsi di impurità sotto pelle pur non essendo grassa o mista, più è lasciata " a far da sé" e meglio sta. Ho così notato che la pelle è meno stressata da operazioni di struccaggio che, per quanto delicate, devono comunque essere incisive per togliere tutto il makeup sul viso;  la detersione è diventata un gesto delicato, come lavarsi la faccia quando si era bambine; le impurità sono diminuite perché i pori sono più liberi di essere così come sono; i prodotti per la skincare sono stati più performanti, dovendo agire su pelle nuda senza l'applicazione ulteriore di altre sostanze, fossero anche delle semplici polveri.

Perché vi dico questo? Perché il makeup non è scollegato dalla skincare. L'ho sempre sostenuto: quando si sceglie un fondotinta, bisogna sempre considerare gli ingredienti che contiene non solamente in sé, ma anche rispetto a quelli già applicati sulla pelle tramite gli step precedenti di skincare.

Detto questo, veniamo ai preferiti viso di quest'anno che nomino in ordine sparso.


RITUALE SUPREMO di PALMEA ECOBIOCOSMESI


Se c'è un'azienda che ho piacevolmente scoperto quest'anno è sicuramente PALMEA ECOBIOCOSMESI. Ho avuto modo di acquistare e quindi provare diversi prodotti (anche dei campioncini), ma ho scelto di mettere fra i preferiti proprio questo siero per almeno due ragioni: 1) è stato già un #compratoericomprato; 2) mi ha fatto scoprire il potere, sulla mia pelle,  degli antiossidanti. In realtà, non è un vero e proprio siero, ma un booster di attivi e si presenta come un latte liquidino che prepara la pelle a ricevere la massima efficacia dai prodotti applicati successivamente. Protegge la pelle da eventuali danni provocati dagli agenti esterni e attiva le funzioni metaboliche. In estate l'ho apprezzato come protezione agli effetti ossidanti dell'esposizione solare; in inverno, lo amo per proteggere la pelle dal fenomeno ossidativo dato dall'uso della mascherina. Fra le sostanze funzionali, oltre al dattero (che è l'ingrediente chiave della ditta di San Benedetto del Tronto), troviamo ribes nero, vite rossa, papaia fermentata, oligoelementi come rame, ferro, magnesio, zinco tutti in biofermento. Ne bastano poche gocce (ha un pratico contagocce) per dare una sferzata di freschezza e idratazione al viso: talvolta sono sufficienti, talvolta necessitano di uno step in più che, a seconda dei casi, scelgo fra un siero vero e proprio oppure una crema. C'è anche un terzo motivo per cui metto questo siero fra i preferiti del 2020: quest'anno ho scoperto quanto la mia pelle vada d'accordo con gli ingredienti biofermentati. In realtà, ci ero arrivata già da prima, perché nel resto d'Europa è già da un po' che si parla di microbioma della pelle e di sostanze che contribuiscono al suo corretto equilibrio (un po' come accade per i fermenti rispetto all'intestino), ma in Italia è solamente da poco (e a breve ci sarà un boom, vi avverto) che si diffonda questa nuova frontiera della cosmesi. 


Per i dettagli di questo prodotto vi rimando alla recensione di quest'estate: https://esidaruc.blogspot.com/2020/08/recensione-rituale-supremo-di-palmea.html 


Di Palmea mi piace poi un aspetto: apprezzo l'idea di quest'azienda di investire più nella formazione di consulenti specializzate sul territorio nazionale che in un marketing social massivo, un po' come faceva una volta Dr. Hauschka. 

Oramai uno dei miei criteri di scelta delle aziende, soprattutto in questo 2020, va sempre più nella direzione di valutare anche le  politiche di marketing di un brand, la coerenza, l'etica, il ragionamento che c'è dietro. 

Le mie collaborazioni sono ridotte all'osso e quest'anno ho detto dei "no grazie". Anche negli acquisti preferisco rinunciare a farmi adulare da prodotti che, sebbene mi ispirino per la loro formulazione, sono spammati fino alla nausea sulle bacheche di Instagram con post di presentazione tutti simili fra loro, per poi perdersi nell'ignoto senza più alcuna realistica e ponderata recensione nei mesi successivi. Purtroppo questa cattiva abitudine non solo non è diminuita nel settore della cosiddetta ecobiocosmesi, ma dal lockdown in poi ho notato che è addirittura aumentata.

Torniamo ai prodotti preferiti. Come prodotto detersione viso ero indecisa se inserire una Mousse detergente, visto che, non truccandomi quasi mai il viso, almeno fino a giugno è stato il mio unico prodotto di detersione (ma semmai ci scriverò un articolo fra le diverse che ho utilizzato), oppure parlare di quello che poi è un prodotto già ricomprato per il 2021. Cosa avrò deciso?


DETERGENTE VISO SOLIDO DELICATO di CO.SO.

La scelta di questo detergente è dettata da due ragioni. La prima ragione consiste nel fatto che non immaginavo che "una specie di sapone" potesse essere adatto alla mia pelle. La seconda ragione è che il 2020 è stato per me l'anno della sperimentazione di diversi prodotti di cosmesi solida, tant'è che vi creerò un tag sul blog per navigare nei diversi articoli che ho scritto e vi scriverò sull'argomento. Non che io sia una "integralista" della filosofia dello #zerowaste (sebbene io sia maniacale con la raccolta differenziata), anzi... mi piace comunque cambiare e il packaging così come la texture di un prodotto sono particolari piuttosto giocosi a cui talvolta è difficile rinunciare. Ciononostante, se posso fare qualcosa per l'ambiente, visto che già utilizzo, con una certa convinzione, prodotti tendenzialmente ecologici, ben venga. 

Apro parentesi. Vi ricordo comunque che, quando si parla di cosmesi "naturale" non vuol dire che sia ecologica, cioè il bio non va sempre di pari passo con l'eco, basti pensare a quanto siano inquinanti gli oli vegetali, per quanto naturali. Chiudo parentesi. 

Mi sono avvicinata ai prodotti solidi di OFFICINA NATURAE al Sana del 2019 e poi, quest'estate, ho utilizzato due confezioni del Bagnoschiuma vellutante di Co.So. (la linea di cosmesi solida firmata da Officina Naturae). Ero incuriosita da questo detergente viso, ma ne temevo l'effetto sulla mia pelle perché non sono una che solitamente utilizza la doppia detersione, mal tollera certi prodotti schiumogeni (anche le mousse, ad un certo punto, le ho dovuto mettere da parte) e gli unici "saponi" per il viso con cui mi sono trovata bene sono stati quelli di Mirodia (ve la ricordate?). Con mio sommo stupore, questo detergente viso solido, che sembra una saponetta a forma di stellina, mi è piaciuto davvero tanto. Dura molto, ha un rapporto qualità-quantità-prezzo ottimo. Volete la recensione? 

Non c'è regola senza le sue eccezioni. Come sa chi mi segue da tempo, da anni ho evitato di utilizzare trattamenti extra rispetto alla abituale detersione+spugna di mare (che comunque effettua una leggerissima esfoliazione quotidiana), quindi ho praticamente abolito scrub, maschere, peeling, o comunque ho ridotto l'applicazione di prodotti simili a una tantum. Avendo la tendenza a macchiarmi, infatti, (potete leggere diversi articoli sull'argomento) so bene quando tutte le azioni meccaniche o le sostanze "aggressive" tendano a risvegliare l'infiammazione della pelle e quindi il melasma. L'unico prodotto al quale non ho mai rinunciato negli anni è stato il Peeling Enzimatico di Sidea (sempre però ogni 8-10 giorni, anche 15). Quest'anno, invece, ho scoperto un prodotto davvero unico nel suo genere che ho usato anche ogni due giorni, soprattutto quest'estate:


MASCHERA SICILIA di CASA MENCARELLI





Ero molto scettica nel provare questa maschera perché conteneva argilla. Come sapete io sono allergica al nichel, ma utilizzo anche prodotti non testati (per tutti i motivi spiegati nel blog alla pagina dedicata ) tranne...prodotti a base di argilla! Quest'ultima, infatti, essendo ricca di oligoelementi, spesso contiene naturalmente percentuali elevate di nichel (che, ricordiamocelo, è comunque indispensabile per la salute del nostro organismo, sebbene purtroppo, chi è allergica come me, ne tollera quantitativi decisamente inferiori a quelli di una persona non allergica). L'allergia al nichel è un'allergia da accumulo e si cura soprattutto tramite l'alimentazione, ma spesso, soprattutto nelle fasi di infiammazione, si possono avere reazioni anche con certi cosmetici. Ora non mi dilungo su una questione complessa e vi rimando all'articolo che scrissi anni fa, tuttavia ho discusso a lungo con Lucia, titolare di CASA MENCARELLI (ditta inglese che produce cosmetici made in Italy ) che è stata anche molto gentile nel raccontarmi come vengono formulati i suoi prodotti, come ha scelto le materie prime. Con Lucia si è creato uno scambio di messaggi e conversazioni nei mesi davvero piacevole e interessante. Fra l'altro, lei ha una allergia ben peggiore della mia al nichel (ha un'allergia chimica multipla) ed è persona preparatissima in fatto di cosmesi, oltre ad essere cordialissima. Alla fine mi sono presa il rischio di provare un prodotto a base d'argilla non certificato e ho acquistato una minitaglia della Maschera Sicilia. So perfettamente che le minitaglie non sono vantaggiose economicamente per noi consumatrici (e spesso non lo sono neanche per chi le produce), ma, invece, le ditte straniere usano metterle in commercio e io trovo che siano un'ottima opportunità per avvicinarsi ad un brand, soprattutto quando i prodotti sono piuttosto costosi e non ci si vuole arrischiare a provarne uno in fullsize a scatola chiusa, tanto più in presenza di problemi come i miei. Devo dire che non ho avuto problemi di reazioni allergiche, ma ovviamente le reazioni sono soggettive ed è stata una mia scelta acquistare un prodotto non certificato come nichel tested. La Maschera Sicilia è uno di quei prodotti che ha un INCI spartano (argilla verde, amido di tapioca, buccia di limone biologico), come quelli che piacciono a me. Ha una consistenza a "gommage" che la rende non solamente una maschera, ma neanche uno scrub. Vi ricordate quella pubblicità anni '80 "non è una gomma, non è una caramella, ma allora che cosa è?". Ve ne parlerò presto in una recensione dedicata.

Veniamo infine ad un altro prodotto del cuore.


SIERO BOOSTER ALLA VITAMINA C di NOVEXPERT



La vitamina C non è un ingrediente da tutti. La pelle sensibile ha bisogno di adattarsi ad un utilizzo graduale. La vitamina C non è un ingrediente che si può paciugare o inserire facilmente in formulazione, perché tende a ossidare e quindi a degradarsi facilmente (e gli effetti possono anche essere controproducenti sulla salute della pelle). Dire vitamina C vuol dire tutto e niente perché pura è praticamente inutilizzabile in cosmesi, quindi possono essercene solamente derivati.

In passato avevo provato altri sieri alla vitamina C; ho anche paciugato una polvere alla vitamina C di The Ordinary che mi aveva frantumato la pelle fino a dover ricorrere ad una pomata farmaceutica per ripristinare il film idrolipidico; ho spalmato sulla faccia diversi campioncini di linee alla vitamina C che non mi avevano fatto notare chissà quale effetto illuminante, ma come il siero di Novexpert non credo che attualmente ci siano uguali in commercio!

Quindi  quest'anno, grazie a questo siero, ho scoperto che la vitamina C è un ingrediente con cui la mia pelle va d'accordo.

La cosmesi cosiddetta "naturale" non può essere un semplice piaciugo, soprattutto quando si parla di ingredienti come la vitamina C. La chimica può essere amica della natura,  per cui bisogna affidarsi a ditte serie che fanno ricerca nella direzione della green chemistry e NOVEXPERT è certamente fra le migliori in tal senso.

Vi lascio la recensione dettagliata del siero booster: https://esidaruc.blogspot.com/2020/09/recensione-siero-booster-alla-vitamina.html.









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