Vi avevo già parlato di Chiò Natural Cosmetics e di Eleonora, la sua creatrice, che ho scoperto girovagando fra gli stand al Sana 2019. Un incontro casuale che si è trasformato in una chiacchierata interessante e che mi ha fatto venire la voglia di acquistare in fiera uno dei prodotti di questa azienda: lo Strucchiò.
Ho acquistato la confezione da 50 ml (ne esiste una anche da 100ml) simpaticamente accompagnata da un omaggio: un sacchetto di confetti di Sulmona dell'azienda Pelino. (Chiò è abbruzzese).
Sulla confezione, i principali ingredienti indicati che lavorano sinergicamente fra loro sono: ghassoul, amla, bava di lumaca e olio di avocado. Ci sono cioè un'argilla saponifera (ghassoul), un'erba ayurvedica (amla), la bava di lumaca e l'olio di avocado: una quota una "lavante" e una "grassa" . In realtà la formulazione è più complessa e presenta anche altri ingredienti.
Ecco l'INCI in dettaglio:
Aqua, Helianthus annuus seed oil, Prunus amygdalus dulcis oil, Disodium cocoamphodiacetate, Glyceryl stearate SE**, Butyrospermum parkii butter, Glycerin, Cetearyl alcohol, Stearic acid, Zinc coco-sulfate, Sodium chloride, Caprylic/capric triglyceride, Emblica officinalis fruit powder, Persea gratissima oil, Rosa moschata seed oil, Tocopheryl acetate, Helix Aspersa Muller extract, Parfum, Citric acid, Hamamelis virginiana leaf extract*, Hectorite, Phenoxyethanol, Ethylhexylglycerin, Potassium sorbate, Sodium benzoate, Hydroxyethylcellulose.
*BIOLOGICA **100% origine vegetale
*BIOLOGICA **100% origine vegetale
Troviamo quindi olio di girasole, olio di mandorla dolce, e burro di karitè ai primi posti, poi c'è anche olio rosa mosqueta e estratto di hamamelis. Io sono sempre stata scettica sulla bava di lumaca (in passato l'ho provata pura e per me è stata acqua fresca), l'ho poi riutilizzata quest'inverno con soddisfazione, grazie all'Helix Serum di Eterea, ma il suo proliferare nella cosmesi degli ultimi anni me l'ha resa un ingrediente diciamo "poco simpatico", abbiate pazienza :-)
La storia però di Eleonora che le sue lumachine le alleva con tanto amore in quel dell'Abruzzo nella sua azienda (Agrimec), in un sogno-progetto ora realtà (la Chiò srls), chiamandole quasi per nome (anzi proprio per un nome, "Wendy") e che chiama "madrine" le ragazze di Wattb che ha scelto per il lancio del marketing della sua linea, è inevitabile che renda tutto più umano e faccia vedere questi cosmetici sotto un'altra luce.
Come sapete sono diffidente verso chi non ha un proprio laboratorio perché spesso, facendosi produrre da terzi, tende ad essere poco competente, fa poca ricerca, vende prodotti con formulazioni standardizzate. Ciò che mi ha subito colpito di Eleonora, invece, è che, pur facendo produrre i propri cosmetici in un laboratorio in Puglia, decide lei la formulazione (con le dovute correzioni della formulatrice... del resto, ad ognuna il proprio mestiere!), ed è solamente così che sarebbe potuto nascere un prodotto unico come lo Strucchiò.
Ho provato altri burri struccanti e in generale prodotti (soprattutto francesi) che mutano texture durante l'applicazione (oli che si trasformano in latte, gel che si trasformano in oli etc.), ma finora nulla di questo genere. Ha la consistenza e il colore dell'argilla (ma più cremosa). Non so se qualcuna di voi abbia mai fatto un corso di ceramica e conosca la sensazione tattile che descrivo. Altrimenti avete presente il film Ghost? (ma dovreste essere della mia generazione per capire a quale scena mi riferisco). Ecco, se la ricordate, non sarete solamente sulla soglia dei quarant'anni come me, ma potrete avere idea della texture di questo burro struccante, ma- badate bene- se usate lo Strucchiò, non vi comparirà alle spalle Patrick Swayze, mi dispiace :-)
A contatto con l'acqua, massaggiando il prodotto, la texture si trasforma in una sorta di latte detergente cremoso. L'ho applicato nel seguente modo: ho inumidito il viso, ho prelevato un dito (non di più) di prodotto (facendo attenzione ad avere le mani asciutte altrimenti l'acqua va poi nella confezione e non è bene!), l'ho massaggiato sul viso e ho asportato il tutto con una spugna di mare.
L'ho usato praticamente come normalmente uso il mio prodotto preferito per lo struccaggio e cioè il latte detergente. Quindi con un po' meno di mezzo dito di prodotto, ho dato una seconda passata, anche per poterlo lasciare un attimo in posa e beneficiare dell'azione della bava di lumaca in esso contenuta. La mattina, invece, ho fatto lo stesso procedimento ma senza spugna di mare e senza seconda passata. Una volta asciugato il viso, la sensazione è stata di pelle pulita e fresca, come avessi usato un sapone, ma senza l'effetto sgrassante che spesso hanno i saponi e i detergenti in genere (motivo per cui io preferisco la categoria "latte detergente" che sento più dermoaffine).
Anche se si chiama "burro" in realtà non è per nulla oleoso, ma unisce il concetto di doppia detergenza in un unico prodotto, cioè gli oli presenti sciolgono impurità, sebo e trucco- per affinità- la bava di lumaca leviga la pelle, mentre le polveri naturali e l'argilla saponifera elimina il tutto. Per sfruttare al meglio le proprietà della bava, può essere usato anche come maschera: basta lasciarlo agire pochi minuti prima di sciacquarlo (io preferisco fare questa operazione su viso pulito e non con il pappone del makeup sciolto). Ha un odore piacevolissimo che crea dipendenza, ve lo assicuro (e voi sapete quanto io sia sensibile agli odori nei cosmetici!). Anche la confezione da 50 ml è piacevole da maneggiare. Lo so che è una cosa puerile, ma il tappo fa un rumorino che, già ad aprire e chiudere il barattolino, fa subito "momento coccola".
Attenzione! Il PAO è di 6 mesi, ma mi ha dato l'impressione di essere un prodotto molto delicato e deperibile! A riprova di questo, adesso che è finito (e ne ho le prove qui sopra eh eh), avevo messo la confezione vuota assieme ad altre simili in un angolo del bagno un po' umido: mentre sto scrivendo questo articolo, ho riaperto la confezione per annusarla e ho avvertito un odore acido che non avevo sentito prima...
Magari è solamente una mia impressione, ma credo sia un prodotto "vivo" che, proprio per la genuinità e qualità della bava presente, va usato con più cautela rispetto ad altri prodotti interamente naturali. Quindi, nell'utilizzarlo, credo sia necessario aumentare le precauzioni (che già solitamente si dovrebbero avere quando si utilizzano cosmetici di questo tipo): non va contaminato con dita bagnate, la confezione va richiusa ad ogni utilizzo e riposta in un posto asciutto, buio e lontano da fonti di calori; e forse non mi arrischierei a portarlo in viaggio (a causa degli sbalzi termici). E' un prodotto che diventa davvero difficile da " lasciare aperto, sebbene richiuso": non so se sono riuscita a spiegarmi;-)
Personalmente è raro che io testi più di due prodotti della stessa tipologia in contemporanea (o senza comunque portarli alla fine prima di passare a quelli successivi). Ecco, dal mio punto di vista, non è assolutamente uno di quei prodotti che può essere usato mentre se ne stanno utilizzando altri della stessa tipologia nel medesimo periodo, dimenticandolo e poi riprendendolo a più riprese, con il rischio che possa andare a male....poi ovviamente fate voi :-)
Ho usato questo burro detergente tutti i giorni, mattina e sera, nelle modalità che vi ho descritto. Una confezione mi è durata circa 20 giorni (l'ho messo in uso subito dopo il Sana perché avevo bisogno di un prodotto per la detersione viso e l'ho terminato qualche giorno fa). Ho voluto testarlo per bene per darvi la mia opinione e non lanciarmi in entusiasmi da prima impressione.
Ovviamente 20 giorni sono pochi per verificare i reali benefici o meno sullo stato della pelle (e a giudicare quella di Eleonora viene voglia di usare esclusivamente i suoi prodotti, se il merito del suo viso fosse solamente di quelli..magari!), ma comunque sono stati un tempo sufficiente per valutare questo prodotto in se stesso per il suo utilizzo, cioè la detersione di viso e occhi.
E' indicato per tutti i tipi di pelle e sì, anche per struccare gli occhi.
Confesso che, nell'usarlo in questa zona, avevo una certa titubanza per via della bava di lumaca che comunque contiene una seppure minima presenza di acido glicolico (che ha un potere esfoliante), ma, a detta di Eleonora, è comunque una proprietà delicatissima; inoltre, nello Strucchiò (così come nel siero della medesima linea) c'è anche l'estratto glicerico di hamamelis che ha un potere lenitivo.
Devo dire che, in generale, se avevo solamente un trucco leggero e un mascara ecobio (cioè il mio makeup di sempre), lo Strucchiò portava via tutto anche dagli occhi senza irritarli (vi consiglio però, per rendere più facile l'operazione, prima di struccarvi, di adottare il mio solito "trucchetto", cioè inumidire le ciglia con le dita "schiacciandole" delicatamente fra indice e pollice con acqua tiepida).
Il prodotto promette di togliere anche il trucco waterproof.
Capiamoci. Ho voluto fare anche questa prova, usando l'unico prodotto per il trucco non ecobio che talvolta uso e cioè un mascara tradizionale waterproof. Ecco su questo devo dire che l'operazione di struccaggio non è stata così semplice: la spugna di mare non è stata sufficiente, ho dovuto usare un dischetto di cotone inumidito e comunque ho dovuto sfregare (azione non ideale per la zona del contorno occhi). Ho voluto fare una "controprova": ho applicato il mascara waterproof sul dorso della mano e ho notato che sì lo Strucchiò porta via anche il mascara waterproof, ma bisogna sfregare per bene (o forse utilizzare uno strumento di detersione più "strong" ).
Chiò propone di abbinarci dei pad in fibra di bambù di Elbidesign, un laboratorio di sartoria di Verona specializzato in tessuti naturali che ha creato degli accessori apposta per la ditta di Eleonora (vengono venduti sul sito di Chiò stessa). Non li ho provati, quindi non vi so dire come sia la combo di questi due prodotti (ma caso curioso ha voluto che, dopo il mio articolo sul Sana, ho scoperto che la proprietaria è da tempo una lettrice del mio blog!). Io in generale non amo sollecitare con azioni meccaniche la mia pelle reattiva perché, negli anni, ho capito che sopporta al massimo una spugna di mare sbiancata. Da questo punto di vista, pertanto, lo Strucchiò non fa al caso mio e di una pelle lunatica come la mia tanto più che, essendo un soggetto allergico, patisco qualunque sfregamento che inevitabilmente genera una liberazione di istamina (sostanza che il mio corpo già produce di suo, in maggiore o minore quantità a seconda del mio stato di salute). Per fortuna, però, io non uso quasi mai makeup tradizionale e tantomeno waterproof, quindi, per le mie necessità, questo burro struccante abbinato alla mia solita spugna di mare è ideale perché scioglie facilmente il trucco e lascia la pelle morbida, fresca e pulita, senza seccarla o irritarla. Fra l'altro, l'ho usato in un periodo in cui la mia pelle era particolarmente reattiva, con bollicine e impurità che spuntavano in superficie, rigettando qualsiasi prodotto: devo dire che lo Strucchiò non mi ha dato problemi, anzi applicarlo era un sollievo.
Il prezzo dello Strucchiò è piuttosto alto, io l'ho acquistato con lo sconto della fiera, ma, a prezzo di listino, la confezione da 50 ml costa €19,90 (mentre da 100ml costa 28,90€). La qualità c'è tutta e comunque, essendo il prodotto di un piccola azienda che si affaccia da poco sul mercato italiano, è normale che non possa ancora abbattere certi costi di produzione che solamente una maggiore diffusione e vendita potrebbero consentirgli, come è stato il caso di altre aziende che ho visto nascere e crescere (ad esempio Latte e Luna proprio al Sana 2019 ha potuto ridimensionare il suo listino prezzi).
A proposito di costi, al momento Eleonora non ha voluto investire sulle certificazioni biologiche, prediligendo invece, il poter dare altre garanzie ai suoi potenziali clienti, rendendo, ad esempio, tutti i suoi prodotti nickel tested.
Nessun commento