Cose che sto imparando #2: i tessuti e la pelle

Questo è un post che potrebbe sembrare un po' fuori tema, ma in realtà non lo è.
Sapete quante correlazioni ci sono tra lo stato della pelle e i tessuti che usiamo per vestirci?
Tantissime!
Negli ultimi anni vuoi perché le aziende producono a basso costo in paesi lontani dove non ci sono le stesse norme tossicologiche dell'Europa, vuoi perché sono nati tessuti sintetici più performanti (ad esempio nel settore dello sport), vuoi la crisi ci porta ad acquistare vestiti low cost che sono alla moda ma costano poco (o addirittura a comprare alle bancarelle), non ci rendiamo conto di quanto la pelle sia a contatto sia con tessuti non naturali (spesso derivati dal petrolio), sia con tessuti trattati con sostanze e colori spesso tossici (che quindi sono a lento rilascio sulla nostra pelle che le assorbe soprattutto "sciogliendole" tramite il sudore).

Questo fa sì che non solo siano aumentate le dermatiti da contatto, ma anche che si rischino altri piccoli inconvenienti. Quali? Quando avete un problema di pelle sul corpo, oltre a chiedervi come sta andando il vostro stato di salute e soprattutto alimentazione e ormoni, chiedetevi come vi state vestendo perché certe abitudini per essere "alla moda" possono non esserlo per la nostra pelle. Io l'ho sperimentato in prima persona sulla mia.

SCHIENA: Per tanti anni ho avuto una specie di acne sulla schiena, simile però anche a follicolite soprattutto quando sudavo. In questa situazione sicuramente il primo passo è verificare lo stato dei propri ormoni e eventuali allergie (ad esempio, nel mio caso il nichel), così come per "tamponare" la situazione quando è particolarmente grave, andare da un dermatologo. Tuttavia, per esperienza personale, ho imparato che oltre ad evitare di toccarsi (e fare ferite che poi diventano macchie incancellabili) è buona norma: scegliere shampoo e balsamo ecobio e cercare di evitare che nella doccia i prodotti per capelli vadano sulla schiena, lavare la schiena con detergenti delicati e usare un pannetto in microfibra( tranne quando ci sono lesioni e pustoline infiammate) e poi, soprattutto, usare magliette intime 100%cotone e bianche. Lo so, sono orrende (io cerco di usare anche il reggiseno fatto in questo modo!) e non sono neanche particolarmente seducenti (anzi!), ma posso dire che contribuiscono al 90% alla guarigione della situazione da un punto di vista epidermico (fermo restando il discorso che bisogna agire anche dall'interno come detto sopra). In inverno la maglia di cotone isola da tessuti più sintetici quali quelli di maglioni che, a meno che si abbia la possibilità di acquistarne di materiali costosi, hanno sempre percentuali anche alte di tessuti sintetici (avete notato che molti di questi capi, quando li togliete, danno come "scariche elettriche"? ecco appunto, questo dà ulteriore dimostrazione di cosa siano fatti...). In estate, quando il sudore aumenta, cerco invece magliette a mezze maniche o canotte di cotone 100% magari colorate davanti con dei disegni, ma dietro bianche e che possibilmente coprino tutta la schiena così anche da asciugare il sudore. Altra norma igienica importante è non lasciare i capelli a contatto diretto con la pelle della schiena perché sono un ricettacolo di batteri e possono passare l'infezione da una parte all'altra, soprattutto quando si suda.

ASCELLE E SUDORAZIONE: Nell'ecobio è difficile rimanere soddisfatti da un deodorante se si pretende che faccia lo stesso lavoro di uno non naturale. Ma di quale lavoro stiamo parlando? Se utilizziamo quotidianamente un abbigliamento sintetico (acrilico, poliestere e quant'altro), non solo stiamo usando  un tessuto che molto probabilmente è un derivato del petrolio a diretto contatto con la nostra pelle, ma che certamente non fa traspirare le nostre ascelle favorendo, invece, la proliferazione dei  batteri responsabili del cattivo odore. In realtà stiamo chiedendo ad un deodorante di soffocare ulteriormente la nostra pelle che invece ci sta chiedendo aiuto, con chiari segnali "odorosi".
Il deodorante poi  è probabilmente  il prodotto che più di tutti è meglio usare interamente naturale, vista la possibile correlazione tra alcuni ingredienti e il cancro al seno (questa correlazione è in fase di studio e ci sono pubblicazioni discordanti, ma secondo me, nel dubbio, è meglio comunque evitare l'uso di certe sostanze).  La  sudorazione è influenzata dagli ormoni (ecco perché puzziamo di più durante il ciclo), da fattori genetici (c'è chi suda di più di natura), dall'alimentazione (l'assunzione di certi cibi fanno l'odore del sudore) e dai tessuti. Sì proprio così dai tessuti.  I tessuti sintetici servono per creare un capo d'abbigliamento alla moda ma a basso costo (vedi le etichette di tutti gli abiti di HeM, tanto per fare un esempio), la loro finalità non è certamente la salute delle nostre ascelle. Quindi anche in questo caso, occorre controllare le etichette! Prediligere tessuti naturali (cotone 100%, ad esempio, meglio se biologico e non sbiancato chimicamente), colori non troppo accesi a contatto diretto con la pelle (il rosso o il nero o il blu meglio non usarli tutti i giorni) e le ascelle ringrazieranno.

MUTANDINE: Anche qui molte persone che hanno avuto problemi alla propria "lei" si saranno sentite dire poi al ginecologo di usare un intimo cotone 100% e bianco o comunque chiaro. Non è un caso no? In quella zona, più che in altre, i tessuti che non fanno traspirare la pelle rischiano di favorire proliferazioni batteriche e certi coloririschiano di far assorbire alle mucose sostanze tossiche. Lo so non è il massimo del sexy, ma almeno il tassello dello slip è bene usarlo in cotone bianco 100%! Ovviamente tanga e perizoma meglio evitarli per lo sfregamento continuo che porta anche lì a possibili proliferazioni batteriche. Questo non vuol dire rinunciare per sempre ad una lingerie alla moda, ma imparare a non farne un uso quotidiano.

FOLLICOLITE: è quella "reazione" della pelle che solitamente viene a causa della depilazione, i peli si incarniscono e nascono pustoline anche con pus, il sudore ovviamente peggiora la situazione.
La prima cosa che ho imparato è evitare di torturare le pustole con le mani (si possono creare infezioni e la situazione può peggiorare con piccole ferite che poi lasciano macchie difficili da mandare via), tenere la pelle ovviamente pulita con una detersione adeguata e delicata, evitare sfregamenti e scrub. Lo scrub o guanto di crine che sia va usato solo su pelle integra e in modo preventivo una volta a settimana per togliere le cellule morte, così come è importante che la pelle sia sempre ben idratata per rimanere morbida e permettere la fuoriuscita del pelo. Ovviamente molto dipende anche dalla scelta del metodo di depilazione più idoneo. Premesso questo, però, usare sempre vestiti attillati come jeans o leggins fa sì che la pelle, e quindi i peli. siano sempre compressi e questo non favorisce la loro fuoriuscita, di conseguenza nascono sottopelle; senza contare che il continuo sfregamento della pelle con il tessuto facilita irritazioni. Per cui, buona prassi è  non usare quotidianamente un abbigliamento attillato (che tra l'altro crea anche problemi di circolazione e quindi cellulite).

Quanto ho scritto sopra è quello che ho imparato io con la mia esperienza personale. Io ho rivoluzionato il mio modo di vestire e sono adesso più consapevolmente attenta a leggere le etichette prima di acquistare un capo d'abbigliamento. Sicuramente vestire con tessuti naturali e anche biologici e tinti in modo naturale sarebbe l'ideale. Siccome non sempre, per una questione di costi, è possibile permetterselo, si possono trovare però dei buoni compromessi. 

Io almeno ho imparato queste buone pratiche di "igiene dei tessuti":
- in inverno: almeno a contatto diretto con la pelle usare intimo 100% cotone bianco  per "isolare"  la schiena da altri tipi di tessuti
- in estate: scegliere magliette il più possibile di cotone 100% (ma anche di lino, ad esempio) 
- di notte usare pigiami larghi e tessuti chiari e interamente naturali (almeno 8 ore di sonno passiamole lasciando che la pelle traspiri il più possibile)
- usare intimo 100% cotone bianco o chiaro (bisognerebbe fare attenzione anche agli "sbiancaggi" chimici, ma bisogna pur vivere in questo mondo tossico...)

Per curiosare e approfondire un po' ecco alcuni link

Ho trovato un sito carino con un riepilogo di tutti i tessuti esistenti, anche se è strutturato più per la questione lavaggio:

Ottima questa sintesi su Macrolibrarsi:

Non apro poi il capitolo sui detersivi usati per lavare i capi  ma vi lascio però un post della mitica dott.ssa Riccarda Serri http://blog.iodonna.it/a-fior-di-pelle/2012/01/20/dermatite-e-la-lavatrice/

Mi rendo conto in prima persona che non è sempre possibile acquistare capi fatti in tessuti made in Italy (che almeno garantiscono certi controlli sulla tossicità di tinte e trattamenti dei tessuti) visto che anche le grandi marche usano tessuti extraeuropei (dove le norme sono diverse), così come un maglione di cashmere o una maglia di cotone biologico e non sbiancato chimicamente hanno una qualità certamente ideale ma un costo il più delle volte inaccessibile. Tuttavia,  evitando le bancarelle e cercando di leggere il più possibile la composizione dei vestiti leggendo le etichette, si possono trovare buoni prodotti.

Non ho fatto una ricerca meticolosa, ma se cercate, ad esempio, canottiere 100% cotone, da Oviesse o da Upim, anche se prodotte in paesi extraeuropei, si trovano facilmente. Così come da Decathlon c'è una linea in cotone biologico. Molto più difficile trovare questi tessuti da Yamamay, Intimissimi e Tezenis. Playlife, Benetton, Talco hanno diversi capi in cotone o lino. Invece, quasi impossibile -purtroppo-  trovare da HeM, così come da Zara,  tessuti naturali. 

Se avete trovato linee di abbigliamento in tessuti naturali in altre catene di abbigliamento, in particolare low cost, segnalatemelo pure nei commenti.



3 commenti

  1. ho notato anche io quanto influisca l'abbigliamento sulla salute della pelle, in quanto mia figlia soffre di dermatite da quando era piccola. bisogna imparare a prestare attenzione anche ai detersivi con cui laviamo la biancheria, perché possono rimanere sui vestiti e quindi poi a contatto con la pelle. io ho imparato a scegliere anche i detersivi ecobio e per un periodo me li sono fatti anche in casa.

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  2. Articolo interessantissimo! Complimenti, mi hai aperto un mondo!

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