Il viaggio nella cosmesi cosiddetta "ecobio" per me è iniziato oramai più di dieci anni fa.
In tutti questi anni ho imparato molte cose sulla mia pelle, confrontandomi con formulatori, cosmetologia, aziende, dermatologi, leggendo e studiando per conto mio etc.
In tutti questi anni ho imparato anche nel confronto con chi legge i miei articoli e mi scrive con stima per avere consigli o un confronto sulle reciproche esperienze di recensione d'uso dei cosmetici.
I cosmetici con ingredienti industriali sono sicuri?
Certo, ma fino a prova contraria. Cioè ci sono ancora molte sostanze sotto esame (e permesse per legge fino ad una certa percentuale), ma ci sono anche sostanze che prima erano in questa stessa situazione e che poi sono state vietate o di cui poi è stata ridotta la quantità permessa per legge. Nel dubbio, io preferisco utilizzare prodotti cosmetici con ingredienti naturali. Avete presente quante sostanze moltiplicate per quanti prodotti quotidianamente ci spalmiamo sulla pelle come detergenti, creme e co.? La pelle è un organo, non dimentichiamolo mai, quindi assorbe ciò che ci mettiamo sopra e ciò che ci mettiamo sopra va poi direttamente nel sangue...
Se poi, oltre alla salute, si pensa all'ambiente, allora la lista di ingredienti "dannosi" aumenta. Non demonizziamo quindi la chimica, ma non demonizziamo neanche chi fa la scelta di utilizzare esclusivamente cosmetici che escludono un certo numero di sostanze prediligendo quelle di derivazione naturale. Purtroppo c'è sempre stata "guerra" fra le due fazioni, spesso senza buon senso né dall'una né dall'altra parte.
Spesso mi ritrovo in quello che mi scrivete, negli "errori"che fate e che ho fatto anche io in passato per poca esperienza o poca consapevolezza quindi basta studiare e tutto verrà da sé, pian piano.
Altre volte, invece, noto una certa "chiusura" anche da parte di titolari di bioprofumerie che si fermano ad un primo livello di studio e approfondimento e non ritengono di dover approfondire oltre.
Vi invito, prima e caldamente, a rileggere o a rileggere l'articolo che ho scritto qualche tempo fa sulle questioni della cosmesi naturale.
Si dice spesso che non si può giudicare un cosmetico con un sistema "a semafori" come il biodizionario. Certamente! Ma è utile per un consumatore o una consumatrice al primo approccio ad un cosmetico.
Quello che sto per scrivere è un discorso complesso, non certamente per persone alle prime armi con la cosmesi ecobio. Per chi è alle prime armi, è giusto affidarsi a Ecobiocontrol cioè a quello che una volta si chiamava biodizionario e che classifica le sostanze contenute nell'INCI di un prodotto in base alla loro tossicità/pericolosità per la salute e l'ambiente.
Ci sono poi livelli successivi di consapevolezza. Questo articolo è quindi per chi vuole fare un "upgrade" rispetto alla consapevolezza circa l'INCI naturale di un cosmetico, visto che ne ho parlato proprio recentemente sotto ad un post su Instagram dell'azienda Rasayana, commentando la questione dell'ingrediente "GLYCERIN" presente in un loro nuovo prodotto che finalmente mi dà occasione di parlare di una questione che avevo accennato in alcune recensioni di altri prodotti di altre aziende che troverete sul blog.
L'INCI è l'elenco degli ingredienti, in ordine di quantità percentuale dalla maggiore alla minore, presente in un cosmetico. La FORMULAZIONE, invece, è come questi ingredienti sono stati combinati fra di loro (diciamo che è un po' "la ricetta", come per un dolce) e in essa ci sono anche le percentuali esatte. Bisogna tenere poi conto della qualità dei singoli INGREDIENTI (un po' come in cucina, un conto è un pomodoro biologico a km zero e un conto uno importato e da discount) e, in questo, le CERTIFICAZIONI aiutano un po' a garantire una certa qualità a chi ha un primo approccio al cosmetico. Nel rapporto qualità-prezzo ci sono poi un'altra serie di fattori che incidono -quali distribuzione, packaging, marketing etc.- che fanno oscillare il costo di un prodotto e quindi anche la qualità degli ingredienti.
Prendiamo, ad esempio, la dicitura dell'ingrediente GLICERYN che in un cosmetico naturale è glicerina da derivazione vegetale. Spesso, però, è glicerina aggiunta, cioè la ditta acquista glicerina vegetale industriale, magari derivata da cocco (quindi di bassa qualità perché da scarti della lavorazione del cocco)e la aggiunga agli altri ingredienti. E' molto probabile che questo accada in prodotti a basso costo, soprattutto nella grande distribuzione.
Spesso, infatti, la glicerina vegetale è un "riempitivo" cioè ha la stessa funzione che, nella cosmesi tradizionale, hanno i siliconi: rende il cosmetico piacevole, blandamente idratante con l'aggiunta di pochi altri ingredienti e attivi. E' un ingrediente che costa poco a chi la inserisce in formula e gli consente di creare un prodotto che garantisce una certa performance con poco altro (magari un attivo blasonato da utilizzare per il marketing). Io personalmente, quando è aggiunta ed è in grandi quantità, la "sento" subito in un cosmetico: quando applico una crema viso, ad esempio, la avverto come qualcosa che "filma" la mia pelle ma non idrata a sufficienza, mi ricorda un po' l'effetto dei siliconi.
Altre volte, la "GLYCERIN" presente nell'INCI non indica glicerina aggiunta, ma indica gli estratti glicerici derivati dagli estratti presenti in formula. Per meglio dire e facendo un esempio: gli estratti della malva sono composti anche da glicerina perché è proprio grazie ad essa e all'acqua che vengono estratti gli attivi della pianta. La glicerina degli estratti idroglicerici deve comparire anch'essa nell'INCI di un cosmetico, ma il nome con cui compare è sempre sotto la stessa dicitura GLICERYN come quello della glicerina aggiunta.
Ora, la glicerina vegetale non è un ingrediente da demonizzare perché ha comunque una funzione umettante: se usata in grande quantità (e quindi è presente ai primi posti dell'INCI), serve per evitare di far asciugare il cosmetico nel tempo. Tuttavia, una posizione in alto nell'INCI può anche voler dire altro: se è contenuta negli estratti presenti in formula, moltiplicata per essi, si aggiudica un posto più in alto nell'INCI. Ecco quindi che un ingrediente, nella medesima posizione, può voler dire cose diverse.
Pertanto, leggendo solamente la scritta GLYCERIN nell'INCI non si può sapere se sia glicerina aggiunta o se sia glicerina derivata dagli estratti presenti in formula (e quindi di maggiore qualità). Può anche darsi che sia in parte glicerina aggiunta e in parte glicerina da estratti in formula.
Ecco, questo è un caso in cui l'INCI non è tutto.
Allora come fare? Ci si affida al prezzo del prodotto per avere ingredienti di qualità? Dipende.
Il problema, infatti, si pone soprattutto con i prodotti di fascia di prezzo "medio" laddove non è detto che un costo maggiore garantisca una così maggiore qualità rispetto ad uno della grande distribuzione (perché molte aziende nel costo del prodotto preferiscono investire di più nel marketing che nella qualità della formulazione), ma è vero anche il contrario e lo abbiamo visto con l'esempio dell'ingrediente GLYCERIN che non equivale automaticamente a glicerina aggiunta e quindi ad una presunta "disonestà" da parte dell'azienda.
Purtroppo, per noi consumatrici, la formulazione di un cosmetico è coperta dal segreto industriale per evitare che venga copiata da altre ditte concorrenti (e comunque non avremmo poi gli strumenti sufficienti per capirla), quindi possiamo solamente affidarci alle ditte magari chiedendo loro maggiori informazioni e sperando che siano disposte a risponderci e a farlo onestamente. Possiamo poi studiare le aziende, vedere quanta ricerca c'è dietro ad un loro prodotto, studiare le loro strategie di marketing etc. e, in base a tutti questi criteri, fare le nostre considerazioni e scegliere chi per noi merita maggiormente i nostri soldi. Ma questa è roba da "skintellectual" cioè da consumatrici come me che sono appassionate delle questioni tecniche dei cosmetici e, in generale, del mondo della cosmesi cosiddetta ecobio oramai da molti anni.
Chi non è esperta cosa può fare?
C'è un'altra cosa che può fare chiunque: provare il prodotto.
l'INCI non è tutto, ma neanche la formulazione lo è. Voglio dire che anche il prodotto con la formulazione migliore o con gli ingredienti di maggiore qualità, non è detto che possa garantirci che ci troveremo bene ad utilizzarlo. Quante volte capita di trovarci benissimo con un prodotto della grande distribuzione e quante altre di non trovarci bene con un prodotto di maggiore costo e qualità? Quante volte, nell'usare un prodotto di maggiore qualità, notiamo la differenza rispetto ad un prodotto di bassa qualità?
Alla fine, conta se ci troviamo bene o meno. Alla fine, più che l'INCI o la formulazione, conta il nostro parere di consumatrici, conta se ci viene voglia di ricomprare quel prodotto.
E allora non c'è marketing o blogger che tenga, conta solo che quell'azienda ha fatto centro comunque, il come lo sa lei nel proprio laboratorio (un po' come uno chef), ma il perché è chiaro alla luce del sole: ha fidelizzato la propria clientela.
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