Quello che sto per scrivere è un articolo semi-serio, in stile vacanziero, da lettura estiva.
Probabilmente molte di quelle che, come me, utilizzano principalmente prodotti interamente naturali si ritroveranno in quello che sto per scrivere, ovviamente prendete il tutto con un certo grado di auto-ironia, mi raccomando!
Dopo che è passato qualche anno dal vostro annuncio ufficiale al pranzo di Natale, in cui, per mettere fine al solito regalo del kit di prodotti per capelli della nota marca blasonata in televisione dalla modella di turno, confessaste la vostra "conversione" alla fede del "bio", oramai avete maturato una certa competenza fra sperimentazioni su voi stesse, letture su siti, forum, libri e quant'altro.
Probabilmente molte di quelle che, come me, utilizzano principalmente prodotti interamente naturali si ritroveranno in quello che sto per scrivere, ovviamente prendete il tutto con un certo grado di auto-ironia, mi raccomando!
Dopo che è passato qualche anno dal vostro annuncio ufficiale al pranzo di Natale, in cui, per mettere fine al solito regalo del kit di prodotti per capelli della nota marca blasonata in televisione dalla modella di turno, confessaste la vostra "conversione" alla fede del "bio", oramai avete maturato una certa competenza fra sperimentazioni su voi stesse, letture su siti, forum, libri e quant'altro.
Oramai lontane dal giorno dell'addio definitivo alla cosmesi tradizionale, ricordando con tenerezza il giorno in cui gettaste via anche l'ultima palette costosissima di ombretti "chimici" che tenevate per ricordo dei tempi del liceo, dopo essere diventate le 007 dell'INCI a scovare gli ingredienti "dannosi" dei flaconi da eliminare dalla vostra vita, giunte al punto del percorso in cui, dalla testa ai piedi, usate esclusivamente prodotti di cosmesi naturale - con l'unico rammarico che non esistano smalti completamente "green"-, ecco, ora, vi sentite pronte al passo successivo: il tentativo di “convertire” amici, parenti, vicini e lontani.
Probabilmente, come si suol dire, ne è passata di acqua sotto i ponti e, stavolta, al solito pranzo di Natale (che è un po' diventato la vostra cartina al tornasole), vi siete fatte più audaci e, dopo aver elogiato gli innumerevoli benefici che avete ottenuto voi sulla vostra pelle, colta la palla al balzo di un complimento “ma che bei capelli!”, avete finalmente ottenuto il "la" che aspettavate da tempo per cominciare la vostra piccola conferenza sulla cosmesi "bio" e far arrivare il vostro interlocutore a quanto segretamente speravate: la richiesta di un consiglio su cosa comprare!
Non che il primo tentativo con la zia di terzo grado possa dirsi andato a buon fine al primo colpo, ma l'averlo tentato vi dà ora il coraggio di spingervi oltre in quello che vi sembra il vostro obiettivo prioritario: "convertire" il più brevemente possibile almeno i familiari più prossimi.
Un po' per l'egoistico desiderio di non dover più provare ribrezzo nel trovare, nel vostro stesso bagno, un prodotto con siliconi, un po' per un altruistico pensiero di voler fare del bene alle persone alle quali tenete particolarmente, oramai - sarete passate probabilmente già al piano B.
Non che il primo tentativo con la zia di terzo grado possa dirsi andato a buon fine al primo colpo, ma l'averlo tentato vi dà ora il coraggio di spingervi oltre in quello che vi sembra il vostro obiettivo prioritario: "convertire" il più brevemente possibile almeno i familiari più prossimi.
Un po' per l'egoistico desiderio di non dover più provare ribrezzo nel trovare, nel vostro stesso bagno, un prodotto con siliconi, un po' per un altruistico pensiero di voler fare del bene alle persone alle quali tenete particolarmente, oramai - sarete passate probabilmente già al piano B.
Quando, infatti, il mero atto di persuasione non convince più, decidete di passare dalle parole ai fatti: così, in un momento in cui vi trovate in casa da sole, con nochalance e un certo grado di prepotenza a fin di bene, fate magicamente sparire i flaconi rimasti con peg e siliconi, con l'alibi che sono quasi finiti, perché diciamocelo francamente- oramai vi sentite una sorta di "paladine del bio" a caccia di proseliti.
Nonostante, però, la vostra generosità e assoluta buona fede, riconosciuta perfino da vostra madre che, con un certo grado di pudore e senso di colpa che le avete istigato, trova il coraggio di confessarvi di aver ricomprato la sua trentennale crema con paraffina perché la preferisce all'ultima che le avete regalato, i vostri entusiasmi cominceranno a vacillare quando, come un colpo al cuore, vedrete vostra nipote al matrimonio di vostro cugino con chili di fondotinta siliconico sul faccino angelico di traditrice. E non sarà la sola. Quante volte avete visto tornare indietro prodotti con cui le vostre amiche non si sono trovate bene? Oppure avete notato, in un box doccia del bagno a casa in cui eravate ospiti, giacere uno dei vostri prodotti preferiti con il contenuto oramai virato sul giallino perché non usato entro il PAO di scadenza, da quando l'avete regalato alla padrona di casa? E cosa dire della forfora del vostro compagno che ricompare quando torna a casa, dopo essere stato dal barbiere di fiducia con un buono shampoo sgrassante al cui prezzo ne avreste comprati due voi di buona qualità ed ecobio?
E' lì che lo scoramento fa capolino, affiancato, però, da una rinnovata ostinazione, perché chi crede nella cosmesi naturale non può non essere ottimista e, in fondo, sente di lottare, nel piccolo, per un mondo migliore.
Così, a furia di tentativi, abbiate fiducia, arriveranno anche piccole soddisfazioni e, quando vi ritroverete a fare ordini cumulativi, addirittura rimpiangerete un po' quando, con spese di spedizione più alte, potevate godervi il "bottino" da sole, senza dover gestire tutto l'indotto della vostra campagna benefica che oramai fa sì che i vostri proseliti si fidino talmente di voi che non osano fare loro stessi l'ordine, vista la comodità di avervi come personal shopper.
Ma prima di arrivare a quel traguardo così tanto desiderato, ecco le tipologie in cui potreste imbattervi (o riconoscervi). Ovviamente, le "tipizzazione" che leggerete vanno prese con tutta l'ironia delle generalizzazioni che, in quanto tali, sono sempre un po' riduttive e iperboliche....ma in fondo, in fondo anche un po' veritiere :-)
Nonostante, però, la vostra generosità e assoluta buona fede, riconosciuta perfino da vostra madre che, con un certo grado di pudore e senso di colpa che le avete istigato, trova il coraggio di confessarvi di aver ricomprato la sua trentennale crema con paraffina perché la preferisce all'ultima che le avete regalato, i vostri entusiasmi cominceranno a vacillare quando, come un colpo al cuore, vedrete vostra nipote al matrimonio di vostro cugino con chili di fondotinta siliconico sul faccino angelico di traditrice. E non sarà la sola. Quante volte avete visto tornare indietro prodotti con cui le vostre amiche non si sono trovate bene? Oppure avete notato, in un box doccia del bagno a casa in cui eravate ospiti, giacere uno dei vostri prodotti preferiti con il contenuto oramai virato sul giallino perché non usato entro il PAO di scadenza, da quando l'avete regalato alla padrona di casa? E cosa dire della forfora del vostro compagno che ricompare quando torna a casa, dopo essere stato dal barbiere di fiducia con un buono shampoo sgrassante al cui prezzo ne avreste comprati due voi di buona qualità ed ecobio?
E' lì che lo scoramento fa capolino, affiancato, però, da una rinnovata ostinazione, perché chi crede nella cosmesi naturale non può non essere ottimista e, in fondo, sente di lottare, nel piccolo, per un mondo migliore.
Così, a furia di tentativi, abbiate fiducia, arriveranno anche piccole soddisfazioni e, quando vi ritroverete a fare ordini cumulativi, addirittura rimpiangerete un po' quando, con spese di spedizione più alte, potevate godervi il "bottino" da sole, senza dover gestire tutto l'indotto della vostra campagna benefica che oramai fa sì che i vostri proseliti si fidino talmente di voi che non osano fare loro stessi l'ordine, vista la comodità di avervi come personal shopper.
Ma prima di arrivare a quel traguardo così tanto desiderato, ecco le tipologie in cui potreste imbattervi (o riconoscervi). Ovviamente, le "tipizzazione" che leggerete vanno prese con tutta l'ironia delle generalizzazioni che, in quanto tali, sono sempre un po' riduttive e iperboliche....ma in fondo, in fondo anche un po' veritiere :-)
L’ADOLESCENTE: A passare ad una skincare interamente naturale ci starebbe pure, ma i tentativi capitombolano clamorosamente alla voce “fondotinta”. Così, di fronte all’ennesimo brufolo (che lei probabilmente avrà schiacciato come se non ci fosse un domani, al punto che neanche lo stucco da muratore riuscirà a mimetizzarlo), dopo che avrà provato tutti i fondotinta da Kiko a Wjcon, pregando in aramaico la nonna per farsi regalare quello costosissimo che la sua MUA-youtuber preferita ha acquistato da Sephora, capite da sole che il vostro tentativo di farle provare un prodotto “ecobio” troverà molte resistenze, vista la sua aspettativa di trovare quello che le possa far avere la pelle di porcellana delle sue coetanee che pubblicano su Instagram foto con l'incarnato di una Barbie. Sappiatelo in partenza, l'adolescente, per quanto consapevole degli inganni di photoshop e delle app di fotoritocco, non vedrà mai che un fondotinta la “copre” abbastanza!
Il suo punto debole: anche se è nata figitale, lei vuole prove tangibili...
Il suo punto debole: anche se è nata figitale, lei vuole prove tangibili...
Strategia: chiedetele come si vede la pelle dopo tre giorni completamente struccata, a letto con l’influenza. Quella è un'esperienza concreta con la quale potrete dimostrarle che i siliconi forse coprono i brufoli, ma di certo peggiorano lo stato della pelle del viso.
LA GIOVANE DONNA
Al verbo “scrubbare” declinato in tutte le sue forme, dai granuli ai congegni elettronici, dalle maschere ai peeling chimici, convinta che “astringente” e per “pelle mista” sia il claim da seguire nella scelta di un cosmetico da acquistare, difficilmente troverà la skincare che fa per lei. Anche se riuscirà ad entrare nell’ottica di usare prodotti interamente naturali, se non altro perché è una persona sensibile all’ambiente o perché ha visti i miglioramenti sul vostro viso, difficilmente troverà quelli che fanno per lei. Probabilmente, invece, entrerà in una specie di "bulimia da acquisto", comprando prodotti sgrassanti, da un lato, e cercando, poi, il giusto mix di burri e oli per compensare la secchezza superficiale della pelle e le odiate pellicine.
Risultato: sovente si ritroverà con la pelle asfittica.
Il suo punto debole: la pazienza. Non ne ha.
Al verbo “scrubbare” declinato in tutte le sue forme, dai granuli ai congegni elettronici, dalle maschere ai peeling chimici, convinta che “astringente” e per “pelle mista” sia il claim da seguire nella scelta di un cosmetico da acquistare, difficilmente troverà la skincare che fa per lei. Anche se riuscirà ad entrare nell’ottica di usare prodotti interamente naturali, se non altro perché è una persona sensibile all’ambiente o perché ha visti i miglioramenti sul vostro viso, difficilmente troverà quelli che fanno per lei. Probabilmente, invece, entrerà in una specie di "bulimia da acquisto", comprando prodotti sgrassanti, da un lato, e cercando, poi, il giusto mix di burri e oli per compensare la secchezza superficiale della pelle e le odiate pellicine.
Risultato: sovente si ritroverà con la pelle asfittica.
Strategia: cercate di convincerla ad uscire dal circolo vizioso con la scusa di un periodo non troppo lungo: <<Datti dieci giorni in cui usare pochi prodotti e vedi come va>>. Ovviamente di giorni, anzi di mesi, ce ne vorranno molti di più, ma almeno è un inizio.
L’UOMO PIGRO.
Se non ha la barba né un tatuaggio da curare e nel suo beauty ci sono al massimo tre prodotti di cui uno è un dentifricio e l'altro il deodorante, probabilmente alla voce “bagnoschiuma” acquisterà la prima confezione che trova sullo scaffale al supermercato e al minor prezzo possibile: l’importante è che lavi e che abbia un odore da maschio.
Per la rasatura avrete subito fortuna trovando qualcosa di sufficientemente schiumoso da regalargli (non sia mai non faccia schiuma!) con il quale fargli saggiare i benefici di non trovarsi più la pelle irritata, mentre per il bagnoschiuma sarà sufficiente fargliene ritrovare in doccia uno formato famiglia con profumazione unisex, come unico prodotto a disposizione per lavarsi...
Il vostro percorso sarà tutto in discesa fino a quando.... i vostri successi capitomboleranno clamorosamente di fronte alla sfida più difficile: quella di convincerlo a cambiare shampoo.
Al di là, infatti, della sua assoluta incompetenza in fatto di cosmesi, permane in lui l'ostinata certezza di avere i capelli grassi, alimentata dall'evidenza di giacche coperte di antiestetica polvere bianca che ha fatto allontanare anche qualche fidanzata precedente o aspirante tale.
Vani saranno i vostri tentativi, spinti da amore incondizionato, nello spiegargli a parole che, in realtà, quella è la conseguenza dell'utilizzo per anni di prodotti aggressivi.
Non riuscirete a convincerlo mettendovi i panni da fata turchina, né tantomeno quelli da crocerossina. Nulla potrete di fronte al suo desiderio di emulazione del suo calciatore preferito che si vanta di usare la marca tal de tali sotto la doccia quasi lo aiutasse, non solo a fargli venire capelli più belli, ma perfino i dorsali in bella mostra nello spot di turno. Inutile per voi entrare in concorrenza con il suo barbiere di fiducia che gli vende lo shampoo che usa in negozio per fargli continuare a casa il suo trattamento capillifero: lui ha quell'autorevolezza indiscutibile di chi si occupa di chiome maschili per mestiere, cosa che voi non avrete mai. Ancor più inutile contrastare sua mamma che ha fatto scorte dopo l'ultimo volantino sconto al supermercato o la riunione femminile all'ora del tè a casa della sua amica che fa la rappresentante porta a porta di storica marca di cosmetici anni settanta.
Il suo punto debole: la pigrizia e le poche aspettative.
Se non ha la barba né un tatuaggio da curare e nel suo beauty ci sono al massimo tre prodotti di cui uno è un dentifricio e l'altro il deodorante, probabilmente alla voce “bagnoschiuma” acquisterà la prima confezione che trova sullo scaffale al supermercato e al minor prezzo possibile: l’importante è che lavi e che abbia un odore da maschio.
Per la rasatura avrete subito fortuna trovando qualcosa di sufficientemente schiumoso da regalargli (non sia mai non faccia schiuma!) con il quale fargli saggiare i benefici di non trovarsi più la pelle irritata, mentre per il bagnoschiuma sarà sufficiente fargliene ritrovare in doccia uno formato famiglia con profumazione unisex, come unico prodotto a disposizione per lavarsi...
Il vostro percorso sarà tutto in discesa fino a quando.... i vostri successi capitomboleranno clamorosamente di fronte alla sfida più difficile: quella di convincerlo a cambiare shampoo.
Al di là, infatti, della sua assoluta incompetenza in fatto di cosmesi, permane in lui l'ostinata certezza di avere i capelli grassi, alimentata dall'evidenza di giacche coperte di antiestetica polvere bianca che ha fatto allontanare anche qualche fidanzata precedente o aspirante tale.
Vani saranno i vostri tentativi, spinti da amore incondizionato, nello spiegargli a parole che, in realtà, quella è la conseguenza dell'utilizzo per anni di prodotti aggressivi.
Non riuscirete a convincerlo mettendovi i panni da fata turchina, né tantomeno quelli da crocerossina. Nulla potrete di fronte al suo desiderio di emulazione del suo calciatore preferito che si vanta di usare la marca tal de tali sotto la doccia quasi lo aiutasse, non solo a fargli venire capelli più belli, ma perfino i dorsali in bella mostra nello spot di turno. Inutile per voi entrare in concorrenza con il suo barbiere di fiducia che gli vende lo shampoo che usa in negozio per fargli continuare a casa il suo trattamento capillifero: lui ha quell'autorevolezza indiscutibile di chi si occupa di chiome maschili per mestiere, cosa che voi non avrete mai. Ancor più inutile contrastare sua mamma che ha fatto scorte dopo l'ultimo volantino sconto al supermercato o la riunione femminile all'ora del tè a casa della sua amica che fa la rappresentante porta a porta di storica marca di cosmetici anni settanta.
Il suo punto debole: la pigrizia e le poche aspettative.
Partendo dal presupposto che comprare cosmetici gli fa fatica e non vuole pensarci, siate audaci: regalateglieli voi. Attenzione ai vostri peggiori nemici: sua mamma e il suo barbiere di fiducia.
Il vostro alleato sarà il suo nemico: la sua odiata forfora.
Strategia: Puntate sul suo essere un San Tommaso, facendogli saggiare i benefici dei prodotti bio sul suo cuoio capelluto, ma ci vuole continuità di utilizzo: sfruttate l'estate quando barbiere e mamma sono in vacanza e lui può guardare meno spot di calciatori in tv.
Se vi è piaciuto questo articolo, fatemelo sapere e condividetelo.
A presto ci sarà una seconda puntata :-)
PS: tutti i diritti di questo blog e, a maggior ragione di questo articolo, sono riservati, quindi è reato copiarlo, chiaro? ;-)
Il vostro alleato sarà il suo nemico: la sua odiata forfora.
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A presto ci sarà una seconda puntata :-)
PS: tutti i diritti di questo blog e, a maggior ragione di questo articolo, sono riservati, quindi è reato copiarlo, chiaro? ;-)
Carinissimo questo post! XD
RispondiEliminahai dimenticato una categoria: la zia/suocera refrattaria a ogni possibile cambiamento. Ho provato con regali vari, messaggi più o meno espliciti, ma nulla da fare! XD
..ma infatti ci saranno altre puntate ;-) Grazie per essere passata di qua!
Elimina:) Arguto come sempre Silvie!!!!!!Grazie
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