Tempo fa ho ricevuto un invito dall'azienda HPS Milano (@accapiessemilano su IG) per un evento
dedicato alle blogger che si sarebbe tenuto sabato 20 maggio.
Confesso che ne sono rimasta lusingata, ma anche un po' stupita.
Chi mi legge da tempo oramai lo avrà capito che sono piuttosto riservata.
Può sembrare un controsenso avere un blog e non essere né "social" né volersi mai mostrare, né tantomeno fare particolari campagne per avere un certo seguito.
Mi piace scrivere di cosmesi e questo blog è un modo piacevole per farlo.
A me interessa che chi mi segue lo faccia per quello che scrivo e per come lo scrivo, come se leggesse una rubrica su una rivista. Tutto qui.
Ho accettato l'invito di HPS Milano per due motivi: già usavo e uso con soddisfazione alcuni dei prodotti che l'azienda distribuisce; mi hanno scelta rispettando il mio stile e anzi considerandolo meritevole della loro attenzione. Pertanto li ringrazio molto per avermi dato la possibilità di vivere questa interessante giornata nella sede della loro azienda.
Chi mi legge da tempo oramai lo avrà capito che sono piuttosto riservata.
Può sembrare un controsenso avere un blog e non essere né "social" né volersi mai mostrare, né tantomeno fare particolari campagne per avere un certo seguito.
Mi piace scrivere di cosmesi e questo blog è un modo piacevole per farlo.
A me interessa che chi mi segue lo faccia per quello che scrivo e per come lo scrivo, come se leggesse una rubrica su una rivista. Tutto qui.
Ho accettato l'invito di HPS Milano per due motivi: già usavo e uso con soddisfazione alcuni dei prodotti che l'azienda distribuisce; mi hanno scelta rispettando il mio stile e anzi considerandolo meritevole della loro attenzione. Pertanto li ringrazio molto per avermi dato la possibilità di vivere questa interessante giornata nella sede della loro azienda.
All'evento, oltre a me, erano ospiti anche altre blogger: un gruppo ristretto ma eterogeneo quanto a tipologie di canali e approcci alla cosmesi biologica.
Ve le elenco tutte (in ordine alfabetico) così potrete scoprire i loro canali:
Glamorous MakeUp , Giorgiapril , La Ragazza Dal Vestito Giallo, Mary Cheyenne Nutricati, non solo Kawaii, SemplicementeBio, So Fashion, TheBrunetteMix, Vanity Space - Elena Rossi
(Spero di non averne dimenticata nessuna, in caso poi l’aggiungo, anzi segnalatemi per favore se non siete state nominate).
Ve le elenco tutte (in ordine alfabetico) così potrete scoprire i loro canali:
Glamorous MakeUp , Giorgiapril , La Ragazza Dal Vestito Giallo, Mary Cheyenne Nutricati, non solo Kawaii, SemplicementeBio, So Fashion, TheBrunetteMix, Vanity Space - Elena Rossi
(Spero di non averne dimenticata nessuna, in caso poi l’aggiungo, anzi segnalatemi per favore se non siete state nominate).
Con una ragazza, in particolare, ci seguiamo a vicenda da tempo ed è stato molto bello chiacchierare finalmente di persona, per cui non posso non segnalarvi il suo blog: Francesca di Semplicementebio <3
Ecco, mentre ero lì, seduta in una platea di ragazze, più o meno della mia età, alcune molto più "social" di me, mi sono chiesta: cosa posso raccontare di questa giornata?
In un mondo ipertecnologico in cui oramai la virtualità diventa quasi più importante della realtà, a cosa serve leggere un articolo quando si può avere esperienza diretta di un evento tramite un video di una ripresa live che l’azienda stessa può condividere su youtube, o del materiale informativo replicato a macchia d’olio su web? Potrei, infatti, farvi semplicemente il riassunto di quanto di “istituzionale” ci è stato detto e che probabilmente potrete leggere in altra forma sul loro sito (che vi invito ad esplorare: https://hpsmilano.it/), ma ciò su cui voglio soffermarmi è altro.
Ho scelto di farmi condurre dalle mie impressioni: è attraverso il mio punto di vista soggettivo che voglio parlarvi di questa esperienza del tutto nuova per me.
E voglio parlarvi anche di come, attraverso punti di vista diversi dai miei abituali, io stessa abbia guardato diversamente alcune questioni che riguardano la cosmesi, pur mantenendo magari alcune posizioni, ma scoprendone anche altre altrettanto interessanti, perché questo settore è un ambito di scoperte e apprendimento continuo per me, un percorso del tutto in divenire, come ho più volte avuto modo di scrivere. Vi porto quindi con me in questa avventura, buona lettura!
E voglio parlarvi anche di come, attraverso punti di vista diversi dai miei abituali, io stessa abbia guardato diversamente alcune questioni che riguardano la cosmesi, pur mantenendo magari alcune posizioni, ma scoprendone anche altre altrettanto interessanti, perché questo settore è un ambito di scoperte e apprendimento continuo per me, un percorso del tutto in divenire, come ho più volte avuto modo di scrivere. Vi porto quindi con me in questa avventura, buona lettura!
LA GIORNATA DA HPS MILANO
Un’azienda è lavoro e il fare del lavoro, per questo prima di iniziare questo racconto, voglio mostrarvi una foto del magazzino di Hps Milano, enorme e suggestivamente pieno di
scatoloni di prodotti ( è anche sede logistica di altri marchi non distribuiti
da Hps, soprattutto profumi).
C’è poi una sala, dove siamo state ospitate, dove, invece, si
trovano esclusivamente i brand distribuiti da HPS, gli espositori con i
tester, alcune deliziose postazioni trucco con specchi in ferro battuto (c'è una foto più in basso) e anche tutte le collezioni limitate del makeup di Couleur Caramel.
HPS Milano è un’azienda a conduzione familiare, come ci ha
spiegato Francesco Maida (in foto sotto), fondatore e amministratore delegato, illustrandoci attraverso
un power point la loro storia e le
loro mission. Oltre a lui, erano
presenti all’evento Rossella Maida (responsabile marketing e comunicazioni esterne) ,
Elena Marchesi (head make-up, educator and trainer for Hps) e Mary Nutricati (blogger esperta di cosmesi naturale, il suo blog è Trendynail).
Cosa distribuisce HPS Milano? Marchi
di cosmesi biologica, soprattutto stranieri: Couleur Caramel, L’ateliers de délices, Arc en Sels, K pour Karité,
Miss W, Altearah, Omum. Praticamente tutti francesi (j’adore!).
Non siamo di fronte ad un’azienda che produce o formula cosmetici,
ma che sceglie dei marchi e poi li mette sul mercato, promuovendone immagine,
marketing, vendita.
Quali sono i criteri di questa scelta? Un vero e proprio decalogo
di requisiti ben precisi, ecco la slide:
10. Brand immagine di livello
E’ stato significativo e interessante conoscere il decalogo di HPS
Milano.
Francesco mi è sembrato molto consapevole delle luci e delle ombre
di questo settore, poi ovviamente fa il suo lavoro e deve promuovere la propria azienda (e di conseguenza i marchi che hanno scelto di distribuire), ma l’importante, secondo me, è che si definiscano dei
criteri, si rispettino, ma soprattutto si esplicitino facendo corretta
informazione, per permettere al
consumatore di scegliere con la maggiore consapevolezza possibile.
Ho apprezzato, ad esempio, una certa schiettezza nell'ammettere "l'eccezione che conferma la regola": se il tuo obiettivo è creare prodotti bio ma performanti e diventi sponsor tecnico del Festival di Cannes dove un mascara bio non può raggiungere la durata di un prodotto waterproof, è logico che occorra trovare un compromesso nella scelta degli ingredienti.
Per questo, nella gamma di Couleur Caramel, c’è anche un mascara senza la certificazione biologica che, invece, hanno tutti gli altri prodotti di questa linea di make-up.
Ho apprezzato, ad esempio, una certa schiettezza nell'ammettere "l'eccezione che conferma la regola": se il tuo obiettivo è creare prodotti bio ma performanti e diventi sponsor tecnico del Festival di Cannes dove un mascara bio non può raggiungere la durata di un prodotto waterproof, è logico che occorra trovare un compromesso nella scelta degli ingredienti.
Per questo, nella gamma di Couleur Caramel, c’è anche un mascara senza la certificazione biologica che, invece, hanno tutti gli altri prodotti di questa linea di make-up.
Inutile nascondersi dietro un dito, HPS Milano sa bene quanto il
mondo delle blogger sia potente (ad esempio, il famoso correttore Couler Caramel 08 è andato fuori
produzione diverse volte proprio per il passaparola "mediatico"), ma sa anche che
se un prodotto non è valido, resta comunque poco sulla cresta dell’onda.
“Excellence in Biocosmetics” è la modalità con cui l’azienda
vuole porsi sul mercato. Gli obiettivi di HPS Milano, infatti, consistono nel puntare su brand di un
certo livello, sulla qualità e su un rapporto di “consulenza” con le clienti,
trovando per loro quei prodotti che corrispondano alle loro personalità. Questa
“unicità” da valorizzare è un concetto vincente perché ha delle
ricadute anche nella vendita all’utilizzatore finale, la cliente: implica,
però, che il venditore, cioè il titolare di una bioprofumeria, debba avere
una certa preparazione e competenza che possa fare la differenza fra l'acquisto in negozio e quello online o nella grande distribuzione.
Il target a cui si rivolge HPS è di un certo tipo.
Da un lato, una donna "fashion "che faccia il verso alle
immagini dei brand di prodotti di lusso; dall’altro, invece, una
donna consapevole, attenta alla salute e all’ambiente.
Non avevo mai pensato a quello che giustamente Francesco
scherzosamente ci ha fatto notare e cioè che l’idea della cosmesi biologica sia
da sempre associata ad immagini che richiamano la natura e le “coccinelle” o a
un’idea di donna un po’ “sfigatella” e campagnola. Loro, al contrario, puntano
ad un modello di donna che possa essere alla moda, anche usando cosmesi
biologica.
Personalmente
ho sempre criticato le aziende di prodotti bio che utilizzano foto patinate di
modelle che, a mio avviso, non rappresentano un’idea realistica di quella
stessa “naturalità” che ricerca e apprezza chi, come me, si è avvicinata al mondo della cosmesi
biologica e che, quindi, ha in qualche modo cambiato l'aspettativa rispetto ai prodotti cosmetici utilizzati.
Soprattutto “invecchiando”, infatti, ci si rende conto che i miracoli non
esistono: se si utilizzano cosmetici biologici, si è consapevoli che servono per
invecchiare meglio e in salute….per tutto il resto, invece, ci sono il botox, i
siliconi o photoshop! Voglio dire che, magari in futuro cambierò idea e le mie esigenze
cambieranno, ma per ora, da quando uso prodotti biologici, sono cambiati perfino
i miei gusti estetici e quello che cerco in un prodotto: un modo per
valorizzare l’esistente, non per cercare di modificarlo nel processo
irreversibile del passare del tempo. Ad esempio, le occhiaie oramai ci sono più
di sovente: allora, anziché coprirle con il rischio che si evidenzino le
rughette, preferisco illuminarle (in questo vi consiglio l’illuminante di
Couleur Caramel n.32, utilizzato però nel modo che ho spiegato in un post specifico). Idem per il fondotinta: meglio una
discromia che si vede, all’effetto cerone, tanto la pelle di porcellana non esiste
o non tornerà più, visto che la pelle ha una memoria.
Ciononostante, l’idea di HPS di presentare una donna che possa
usare cosmetici biologici ed essere allo stesso tempo “alla moda” è un concetto
che, pur non essendo in prima battuta nelle mie corde, mi è piaciuto da un altro punto di vista, perché penso possa
avvicinare a scelte più consapevoli per la salute (e per l’ambiente) le tante
scettiche per le quali se un prodotto non esce da Sephora, sembra non essere
valido e performante.
Ecco, aziende che producono make-up come Couleur Caramel riescono,
invece, a mettere sul mercato prodotti biologici che, al tempo stesso, non fanno rimpiangere le prestazioni di quelli siliconici.
Couleur Caramel, per chi non lo sapesse, è una marca
francese che crea make up made in
Italy (sì, il laboratorio -sembrerà strano- ma è in Italia).
A chi non conosce il francese, svelo un segreto: si
pronuncia “culèr caramèl”: è facile, anche
se non riuscite a fare la erre moscia ;-) Se vi fa piacere, potrete ascoltarla
nella versione madrelingua su uno dei video del canale ufficiale interessante da seguire: https://www.youtube.com/channel/UCZZ0KAe8H2NLcZKaTlpxwrw
La fascia di prezzo dei prodotti è medio-alta, ma la qualità lo è
altrettanto: trucchi performanti e professionali. Performanti perché la texture, la durata, la qualità delle polveri (che sono micronizzate, cioè fino a 9 volte più sottili di quelle normali, per essere meno polverose e, al tempo stesso, estremamente sfumabili) sono al
pari di trucchi non biologici, tant’è che Couleur Caramel è stata usata anche
sotto i riflettori di set televisivi e cinematografici; professionali, perché
ha una gamma di colorazioni e prodotti tale che riesce a soddisfare le esigenze
di una make-up artist professionista (l'unica eccezione non completamente biologica è il famoso mascara di cui sopra).
Ad esempio, ho swatchato alcuni eyeliner della nuova collezione estiva e ho provato in diretta la resa: anche dopo diverse ore, erano ancora lì, intatti.
In realtà, però, è da anni che ho già verificato la validità di questa azienda di makeup: ho provato diversi prodotti di Couleur Caramel (rossetti, ombretti, correttori, terre, blush), tutti ottimi. HPS Milano mi ha fatto omaggio di alcuni prodotti che sto già testando, ne ho già accennato sul mio profilo di IG che vi invito a seguire. Vi farò sapere i dettagli più avanti, una volta che li avrò ben testati e mi sarò fatta un'idea completa per potervene parlare con maggiore cognizione di causa.
Cugina di Couleur Caramel è Miss
W - che non conoscevo prima- che ha alcuni prodotti assolutamente identici
all’altra parente, mentre altri del tutto peculiari: la qualità è la stessa,
semplicemente si pone sul mercato per una diversa clientela, diciamo più "consumer" che non "prosumer", infatti ha una gamma colori ridotta e un packaging decisamente sbarazzino.
La seconda parte della giornata,è stata dedicata ad
un approfondimento su una nuova azienda francesce che HPS Milano ha lanciato sul mercato: Altearah (si pronuncia "altearà"). Ho deciso di parlarvene in un post a parte perché, trattandosi di "emotive cosmetics", cioè di una cosmesi che lavora sulle emozioni, unendo cromoterapia e aromaterapia, ritengo che necessiti di una spiegazione più approfondita. Inoltre, prima che questi prodotti iniziassero ad essere lanciati sul mercato e presentati a noi blogger,
per pura casualità, mi è capitato di provarli in un centro estetico.
Potrò quindi già raccontarvi la mia esperienza in merito.
Nella giornata da HPS Milano, invece, non c’è stato tempo per entrare nel mondo degli altri brand che l'azienda distribuisce, che però sembrano interessanti.
Potrò quindi già raccontarvi la mia esperienza in merito.
Nella giornata da HPS Milano, invece, non c’è stato tempo per entrare nel mondo degli altri brand che l'azienda distribuisce, che però sembrano interessanti.
L’Ateliers de délices (in foto sopra) la
conoscevo perché l’avevo vista in Francia, ma non ho mai provato nulla. Arc en Sels l’ho notata per la prima volta sugli scaffali di HPS e
mi ha incuriosita. Omum è uscita da poco in commercio in Italia ed è dedicata alle mamme in attesa, formulata per venire incontro ai loro cambiamenti ormonali, creata in collaborazione con ginecologi e puericultori.
Infine, K pour Karité, una ditta di prodotti per la cura dei capelli: ci hanno spiegato che è una linea
professionale. Ciò vuol dire che non ci sono chissà quanti tipi di shampoo, ma
pochi prodotti base fra shampoo e trattamenti che bisogna saper combinare e
dosare fra loro. Curiosi alcuni prodotti particolari che hanno attirato l'attenzione delle ospiti all'evento, ovvero alcuni mascara colorati per capelli dalle tonalità sgargianti,
anche viola o verde.
Dopo Francesco Maida, nel pomeriggio, la parola è passata a Mary Nutricati che ha fatto
un interessante approfondimento su INCI e formulazioni sottolineando la differenza importante che c'è fra l'elenco degli ingredienti (INCI) e, invece, la quantità di ciascun ingrediente e la combinazione fra di essi (formulazione). E’ stato
interessante seguirla perché ha parlato non in modo teorico ma “pratico”, cioè attraverso la lettura di un INCI,
per donarci così tante piccole “chicche” cosmetiche. Voi lo sapevate che le
emulsioni possono essere acqua in olio o olio in acqua? Lo
sapevate che un INCI in cui c’è acqua al primo posto , glicerina al secondo e solamente dopo diversi ingredienti qualche olio pregiato, non è di grande qualità? Chi di voi sapeva che l’olio di oliva in un cosmetico non
deve mai essere puro ma va scisso perché altrimenti le sue molecole sono troppo grandi per poter essere
assorbite dalla pelle? Vi è facile comprendere che se, anziché solamente acqua (che non è un elemento certificabile come biologico) al
primo posto di un Inci, ci sono anche delle acque floreali (certificate biologiche), quel prodotto è di
una qualità maggiore rispetto ad un altro con solamente acqua?
Mary è riuscita con chiarezza e semplicità ad esporre pochi concetti di base ai quali ero arrivata anche io da sola, ma che non avrei saputo spiegare con la stessa limpidezza e sintesi espositiva.
Devo dire poi che lei è una di quelle persone che emanano energia e positività da tutti i pori.
Mary è riuscita con chiarezza e semplicità ad esporre pochi concetti di base ai quali ero arrivata anche io da sola, ma che non avrei saputo spiegare con la stessa limpidezza e sintesi espositiva.
Devo dire poi che lei è una di quelle persone che emanano energia e positività da tutti i pori.
Colgo l’occasione per ringraziarla per la stima che ha sempre avuto per questo mio piccolo blog, fin da quando avevo pochissimi lettori e neanche ci eravamo mai conosciute di persona, è stata una delle mie prime “fan” eh eh.
A chiudere il pomeriggio, c’è stato, infine, un momento
“make-up” con Vanessa di So fashion a fare da “cavia” per tutte noi, sotto le mani
esperte di Elena Marchesi.
Elena, dopo aver fatta struccare Vanessa con i prodotti Altearah, l’ha poi truccata con quelli di Couleur Caramel, dandoci dei suggerimenti interessanti.
Elena, dopo aver fatta struccare Vanessa con i prodotti Altearah, l’ha poi truccata con quelli di Couleur Caramel, dandoci dei suggerimenti interessanti.
Lo sapevate che il mascara va scelto in base non solo all’effetto
che si vuole ottenere, ma anche al proprio tipo di ciglia? Ecco, per questi e molti altri piccoli segreti del mestiere, vi segnalo che Elena, in tutta la sua bravura di MUA esperta ( per anni ha lavorato anche in televisione) spiega prodotti e applicazioni sul canale Youtube di HPS Milano (in particolare, ecco il video sui mascara e la differenza fra le referenze con certificazione biologica e quella senza: https://www.youtube.com/watch?v=uelYMjZCRyI ).
Durante tutta la giornata, “madrina” attenta e disponibile ad ulteriori domande e a farci
testare i prodotti che ci incuriosivano, è stata Rossella Maida, con la quale ho avuto modo di
approfondire le scelte etiche dell’azienda, tutto quello che c’è ma non si
vede.
Questa giornata da HPS Milano, infatti, è stata una bella esperienza, non certo solamente l'evento in sé o i prodotti che ci siamo portate a casa, ma perché è nei discorsi a tavola o quando si
parla del più e del meno, una volta spente le luci dei riflettori su ciò che è
giusto che sia una presentazione professionale legata al marketing e al
commercio, che emergono le storie di vita che hanno portato alla scelta di
lavorare nel settore della cosmesi biologica, ci sono le “persone” e tutta
l’umanità che c’è dietro ad un’azienda, che è poi quello che non c’è scritto su una
brochure e che non si può evincere da un video promozionale.
Noto spesso che c'è un file rouge che spesso collega le persone che ruotano attorno a questo tipo di cosmesi, non solo un certo atteggiamento verso la natura (che sia della propria pelle o del cosmo), sovente ci sono anche episodi di allergie
proprie o familiari alla base di certe scelte di salute, ma
c’è anche molto di più, spesso storie di rinascita personale e/o professionali.
Credo che è questo ciò che può la differenza fra un’azienda e
un’altra: l’umanità, appunto.
Spero di avervene trasmessa un po’ di quella che è arrivata a me
in queste prime impressioni all’interno di questa azienda, alla quale auguro di crescere, ma anche di conservare certi valori nel tempo.
PS: Per chi è allergica al nichel e segue il mio blog probabilmente si starà chiedendo se i prodotti dei brand che ho citato siano testati. Vi rispondo subito che no, non c'è la dicitura nichel tested 0,0001%.
C'è da dire, però, che in generale sulle confezioni di brand francesi non ho mai trovato questa dicitura. Forse perché certe certificazioni sono già molto restrittive al riguardo in paesi europei dove il biologico è meglio regolamentato rispetto all'Italia? Cercherò di approfondire e vi farò sapere, nel frattempo vi rimando al post che ho dedicato circa la mia personale scelta in merito a questa questione.
cara Silvia, è stato veramente un piacere rivederti! ed è sempre bello leggere i tuoi post che con il tuo stile rendi veramente unici...
RispondiEliminagrazie anche per le parole gentilissime che mi hai riservato <3
un grosso abbraccio!
<3
Eliminawow, deve essere stata una giornata fantastica. Complimenti per essere stata scelta!
RispondiEliminaQuesti post mi fanno venire voglia di comprare cose U.U
RispondiEliminaGià ho preso la palette occhi 02 di couleur caramel...
:-P
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