INTERVISTA: Eleonora Mesiano, ovvero [CHIÒ] skincare



"Scegli un lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche un giorno della tua vita" Confucio

Più che in altri settori in quello della cosmesi naturale è facile raccogliere storie di persone che si sono lanciate in questo campo reinventandosi professionalmente. Così l’apertura di una bioprofumeria o la creazione di un’azienda coincide o magari è preceduta da una fase di crisi e di passaggio di vita (la nascita di un figlio, la perdita di un lavoro, una crisi interiore, tanto per fare qualche esempio, ma non solo). Per ri-nascere, bisogna un po’ morire, come succede nel susseguirsi delle stagioni: la primavera segue l’inverno e così via. 
Quante volte avete pensato “mollo tutto e vado a vivere in campagna”? 
Ecco, c’è chi l’ha fatto! Eleonora Mesiano, 39enne di Sulmona, qualche anno fa si è innamorata di un ingrediente cosmetico con il quale ha trovato particolari benefici: la bava di lumaca. 
Ha fatto qualche ricerca e così ha pensato che allevare lumache (in modo cruelty free) potesse essere un lavoro fisico alla sua portata, tanto più che le avrebbe permesso di vivere molte ore al giorno all’aria aperta. La sua azienda di cosmesi naturale si chiama [CHIÒ] Skincare e ha come protagonista una simpatica chiocciola di nome Wendy. Ci sono sogni che sembrano irrealizzabili e altri che cominciano a diventare reali non appena si ha il coraggio di fare un primo passo. Eleonora è partita con pochissime referenze, alle quali si sono aggiunte, proprio di recente, due novità per la cura del contorno occhi. (Io, in fiera, ho acquistato e provato già il suo prodotto di punta, lo STRUC[CHIÒ]  sul quale potete leggere la mia recensione). 
Per carità, ne ho parlato anche negli ultimi articoli dedicati al Sana di quest’anno, il settore della cosmesi interamente naturale è sempre più difficile e concorrenziale (oramai lo conosco bene, seguendolo da almeno dieci anni), non bastano volontà e coraggio, ma questa giovane donna, oltre ad essere bellissima con i suoi grandi occhi da cerbiatto (e vi assicuro che dal vivo ha una pelle da far invidia ad una ventenne!), comunica anche tanta personalità, competenza e voglia di crescere, tutte caratteristiche necessarie per fare tanti altri passi...
Ho pensato che lei fosse una persona davvero perfetta per essere protagonista di una delle mie interviste proustiane che pubblico per conoscere e farvi conoscere più da vicino le persone che ci sono dietro alle aziende. Curiose di conoscerla?
Vi lascio alla sua intervista.

Quale è il tuo prodotto cosmetico preferito?
Il SERUM[CHIÒ], perchè lo porto sempre con me, quando ho bisogno di risollevare le sorti delle mani, che per il lavoro che faccio e non vi spalmassi  una goccia di questo siero sarebbero sempre ferite o screpolate. Mi è utile anche sui capelli, perchè avendoli ricci I baby hair vanno in tutte le direzioni.  Quindi alla fine lo uso sempre, e non prevalentemente sul viso.

E il tuo prodotto make-­up?
La matita occhi, perchè li ho enormi. Adoro il make up, e difficilmente esco senza trucco. Tranne che per il fondotinta: non sopporto nulla sulla pelle del viso a parte il blush, che è necessario perché ho sempre il viso bianco catarifrangente: anche d'estate sono sempre china sui recinti, quindi collo e braccia abbronzate, viso e resto del corpo ultravioletto. Ma va bene così, l'abbronzatura dorata ed uniforme è solo uno sterile stereotipo.

Quale è la tua attuale skincare?
La mattina, quando non ho campionature degli esperimenti del laboratorio, o dei miei spignatti, per la detergenza STRUC[CHIÒ], poi un'idrolato, un contorno occhi, SERUM[CHIÒ] e SUN[CHIÒ]. Se piove la crema viso [CHIÒ]. La sera invece provo i prodotti ecosostenibili che acquisto, in genere provengono dall'estero. Un paio di volte a settimana le maschere. Evito le monouso: in crema uso le sleeping mask, ma prima mi preparo delle maschere con le argille: verde, rosa, gialla, bianca e blu, con polvere di rosa damascena, un cucchiaino di bava di lumaca e idrolato di rosa.

Come è nata la tua passione per la cosmesi naturale?
Per un'esigenza: dopo l'interruzione della pillola concezionale, mi è letteralmente esplosa la faccia, e nulla di ciò che acquistavo in farmacia sotto prescrizione medica mi giovava. Ho iniziato ad analizzare gli ingredienti, per cercare di capire cosa non tolleravo. La cosmesi naturale è stata la soluzione a tanti disagi. Io con la pelle grassa e desquamata? No, erano prodotti sbagliati, aggressivi e pesanti.

Quando hai deciso di farne un mestiere e perché?
Ho studiato Ingegneria Edile Architettura all'università dell'Aquila, ma la mia passione creativa poco si conciliava con il mondo lavorativo, fatto di burocrazia lenta, politica spicciola, senza sogni e unicorni. Per me la creatività, la lettura, la politica (quella bella), la geopolitica sono l'alimentazione celebrale del motore che scelgo di azionare, con un lavoro che mi fa svegliare tutte le mattine piena di stimoli e buoni propositi. La mattina infatti sono la titolare di AGRIMEC, l'azienda agricola dove allevo lumache, libera nella natura, dove mi ricordo che siamo ospiti di questo pianeta che dobbiamo proteggere, e il pomeriggio e la sera, sono Lady [CHIÒ], studio costantemente e ci metto sempre la faccia, perchè per me le persone sono importanti, anche chi non conosco.

Cosa non manca mai nella tua lista della spesa? 
Il caffè sempre e comunque; la pasta e divento tua per sempre; l'uva passa: mentre leggo o studio.

Le tue tre aziende ecobio preferite? 
Latte & Luna, Quantic Licium e Dr. Hauschka. Posso aggiungerne anche una quarta? Potentilla!

I tre blog/canali youtube/instagrammer di cosmesi che segui di più?
Tiaré, wearebioaddictedbio, ibiosegretidibellezzadiclara, il tuo blog, serebio. Non seguo Youtube, ma piuttosto Instagram: blogger/influencer del bio che ho conosciuto e le bioprofumerie mentre, al di fuori della cosmesi, seguo i miei amici, l'archistar Zaha Hadid e la europarlamentare Lia Quartapelle non tanto per le sue idee politiche ma per come spiega le questioni geopolitiche che ci riguardano.

Tratto distintivo della tua azienda?
Una cosmesi semplice, che non segue la moda, ma le esigenze della pelle, attraverso le avventure di Wendy, lumaca suprema del mio allevamento biologico, della tecnologia e della ricerca scientifica. Perchè per me la fantasia è importante, così come la verità e il rispetto della vita a 360 gradi.

INCI o certificazione?
Direi Inci, non credo nelle certificazioni. In realtà pochi ingredienti, di qualità e con formulazioni scelte ad hoc. Quindi tra I due scelgo la “fiducia” di chi se la guadagna nel tempo.
Cosa sognavi di fare da grande?
Sognavo di vivere in un mondo dove la magia el a fantasia rendevano tutto possibile, e lo sogno ancora: parlo con le lumache espero sempre che mi rispondano.

Il tuo motto di vita?
Chi è più forte ha la responsabilità del più debole, non solo di aiutarlo, ma di tutelarlo anche da se stesso.

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CHIÒ srls
Via Montenero 40, 67039 Sulmona AQ
 SITO WEB: www.chioskincare.com
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Per leggere le altre interviste e scoprire altri protagonisti delle aziende della cosmesi naturale 
---> tag "interviste" 

COSE CHE STO IMPARANDO #11: Come si conserva correttamente un cosmetico naturale? Cosa è un PAO? Piccolo vademecum per chi utilizza cosmesi naturale.

Nell'ultimo "venerdì" di  IGTV, la rubrica settimanale sul profilo Instagram di Barbara Righini, è emerso un atteggiamento comune ad alcune sue clienti. Per chi non lo sapesse, Barbara si occupa di cosmesi ecobio a titolo personale dal 2000 e a titolo professionale dal 2006: fondatrice dello storico forum "Saicosatispalmi"  dove partì molto del dibattito e dell'interesse sulla cosmesi ecobio in Italia, è attualmente titolare dell'omonima bioprofumeria/ecommerce. L'episodio si riferisce ai prodotti di ecobiocosmesi di fascia di prezzo medio-alta che, essendo percepiti come un "investimento", portano talvolta la cliente a pensare di acquistarli centellinandoli nel tempo, magari tramite un utilizzo saltuario, come si farebbe per un oggetto prezioso. Come sottolineava Barbara, questo comportamento è controproducente perché la pelle si rigenera ogni 28 giorni, quindi se non si usa costantemente un cosmetico non si possono beneficiare (e quindi non si possono verificare) gli effetti promessi da quel cosmetico. Questo aneddoto, però, mi ha fatto riflettere su qualcosa che non si tiene mai sufficientemente in considerazione e cioè quanto utilizzare un cosmetico interamente naturale sia molto diverso dall'usare un cosmetico tradizionale.

Avevo già accennato alla questione nel mio precedente articolo " Le questioni della cosmesi naturale" (che vi invito assolutamente a leggere per completezza di informazioni), ma voglio aggiungere alcune consapevolezze che con il tempo ho acquisito e che credo sia utile riepilogarvi affinché possiate avere tutta una serie di elementi utili per valutare voi stesse se utilizzare cosmetici interamente naturali possa fare al caso vostro (o della persona al quale pensate di regalarne uno). Mi riferisco, in particolare,  a tutta una serie di accortezze che riguardano il modo di usarli e conservarli correttamente. Stavolta più che "cose che sto imparando", vorrei condividere tutta una serie di "cose che ho imparato" in tutti questi anni.

Capiamoci: anche nei cosmetici interamente naturali ci sono dei conservanti (naturali a loro volta).
Per farvi un esempio analogo, anche se non propriamente calzante, è un po' come accade per il vino e i solfiti aggiunti che certamente nel vinello del contadino o del nonno non c'erano, ma non c'era neanche la possibilità di trasportarlo per lunghi tratti o mantenerlo per lungo tempo senza che diventasse inevitabilmente aceto.
Non stiamo parlando di paciughi o spignatti qualsiasi, di prodotti freschi come la maschera fatta con yogurt e avocado presi dal frigo: spero che questo sia chiaro (e lo do per scontato come premessa al discorso che sto per fare). Anche nella cosmesi naturale ci si avvicina sempre più ad un prodotto lavorato comunque industrialmente anziché artigianalmente.  Tuttavia, si tratta pur sempre di un prodotto più deperibile rispetto ad un prodotto di cosmesi tradizionale e che necessita di alcune accortezze d'uso.

Se volete acquistare (o regalare) usare un cosmetico interamente naturale, quindi, a maggior ragione se costoso, è bene che lo usiate con costanza, non solamente per il motivo spiegato da Barbara, ma per almeno altri due motivi:
1) Se aperto o inutilizzato, rischia di andare a male prima (soprattutto se non conservato correttamente)
2) Se aperto andrà comunque a male all'incirca dopo i mesi indicati sulla confezione come PAO che, se per i prodotti tradizionali è anche di 36 mesi, per quelli interamente naturali va tendenzialmente da 3 ai 12 mesi (ad esempio, troverete la dicitura: 6M).

COSA SI INTENDE PER "PAO"?

Il PAO  indica il periodo dopo il quale il prodotto, una volta aperto, potrebbe indicativamente andare a male, quindi vi allerta sul mese (calcolato a partire dalla prima apertura) a partire dal quale dovrete tenere particolarmente d'occhio alcuni elementi del prodotto (cambiamento di odore o consistenza o colore) perché questi potrebbero essere il segnale che sia oramai giunto il tempo di gettarlo via.
Dico "indicativamente" perché può capitare che un prodotto duri ben più a lungo del numero di mesi indicati da PAO, così come potrebbe andare a male ben prima.
In Europa, a quanto io ne sappia soprattutto in Germania e Francia, è  d'obbligo la data di scadenza del prodotto che indica quando quel prodotto andrà sicuramente a male di suo, a confezione integra (cioè "mai aperto").

COSA SI INTENDE PER "CORRETTA CONSERVAZIONE" DI UN PRODOTTO?

- Evitare di contaminare il prodotto con altre sostanze (banalmente, ad esempio, evitare che ci entri l'acqua dentro).
- Evitare il più possibile di prelevare il prodotto direttamente con le dita e, se succede, avere sempre e comunque lavato precedentemente le mani con acqua e sapone.
- Richiudere bene la confezione, pulendo gli eventuali residui sull'erogatore o il tappo del flacone.
- Conservare la confezione in un posto chiuso possibilmente buio, fresco e non umido.
- Evitare gli sbalzi di temperatura (quindi attenzione ai viaggi, soprattutto di molti chilometri o in aereo; attenzione a lasciare un prodotto in macchina al sole o sul davanzale di una finestra; attenzione a portarlo con voi in spiaggia senza tenerlo in una borsa frigo o almeno all'ombra sotto l'ombrellone etc.).

UN PRODOTTO COSMETICO INTERAMENTE NATURALE PUò ANDARE A MALE ANCHE SE NON APERTO?

ASSOLUTAMENTE Sì! Almeno in questi tre casi:

1) Non è stato conservato correttamente dal rivenditore.

Può capitare per mille ragioni anche non volute: magari il magazzino non era un posto perfettamente buio, umido e fresco; magari il prodotto, essendo in giacenza da molto tempo, è scaduto di suo o ha subito diversi cambi di temperatura per il passare di diverse stagioni; magari è andato a male nel trasporto dall'azienda al rivenditore. Vi suggerisco poi di non acquistare un prodotto se si trova  esposto alla luce diretta artificiale (capita soprattutto nei supermercati negli scaffali illuminati con faretti) perché probabilmente il prodotto sarà costantemente surriscaldato (potrete sentirlo anche al tatto).

2) In realtà il prodotto è stato aperto ma voi non lo sapete.

Purtroppo capita quando le persone credono di poter aprire la confezione per annusare il prodotto, guardarlo meglio o addirittura provarlo (come succede nel caso del makeup, nonostante esistano i tester) non pensando o non fregandosene delle conseguenze. Nelle bioprofumerie questo spiacevole episodio capita meno perché c'è più controllo o magari le confezioni in vendita sono in armadietti o cassetti chiusi, ma se invece sono tutte a vista sugli scaffali può capitare che sfugga il comportamento di una cliente prepotente. Nei supermercati, invece, questo purtroppo accade più di frequente, a meno che le confezioni siano sigillate. E' bene, quindi, per rispetto reciproco, non aprire mai una confezione, neanche se fosse per il desiderio di annusare l'odore di un bagnodoccia!

3) Il prodotto ha subito sbalzi termici durante il trasporto.

Per questo vi suggerisco di evitare di fare ordini in pieno agosto o di fare ordini in e-commerce che sono a molti chilometri di distanza da voi, soprattutto in estate.

COSE IMPORTANTI DA SAPERE:

Proprio perché utilizzare un cosmetico interamente naturale significa avere tutta una serie di accortezze ben diverse dall'utilizzare un cosmetico tradizionale (vedi sopra), è praticamente impossibile accumulare prodotti da utilizzare in contemporanea senza rischiare di sprecarli.

Qualora venisse in mente l'idea di utilizzare un prodotto anche se andato a male, va tenuta bene a mente una cosa molto importante: spalmarsi un cosmetico o un prodotto di makeup interamente naturali andati a male PUò FARE SERIAMENTE MALE ALLA SALUTE! Quindi, che ci piaccia o no, dobbiamo assolutamente gettarlo via!

Quindi, prima di avvicinarvi all'utilizzo di un cosmetico interamente naturale, sappiate bene se siete in grado di correre qualche piccolo rischio nell'acquistarli, soprattutto, se siete capaci di poter avere le accortezze che vi ho descritto sopra per conservarlo correttamente. Una volta che avete deciso consapevolmente, preparatevi quindi a sviluppare una vista di falco e un naso da tartufo per notare le minime variazioni di colore, odore o consistenza del vostro prodotto e accorgervi quando è andato a male. Dopo di che, senza allarmismi, godetevi il vostro prodotto, utilizzatelo con costanza fino alla fine!





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